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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

giovedì 17 febbraio 2011

Viva l'organigramma

C'era da aspettarselo.

Dopo la crisi mistica di Luca Barbareschi in pellegrinaggio ad Arcore dal premier in preda ad un violento senso di colpa, per aver dubitato di Mediaset, altri onorevoli deretani  hanno preso a tremare per paura di non avere né libertà di clientela né futuro di rielezione.

Si capisce bene che un conto è la massa di gente comune, un conto sono gli elettori, un conto è il potere.

Ora, la partitocrazia -  non è una novità - significa da almeno un cinquantennio che la torta si spartisce tra maggioranza e opposizione in qualsiasi consesso, dal parlamento europeo all'ultima giunta del villaggio da amministrare: questo verbo vuol dire soprattutto maneggio di denaro pubblico e partecipazione ad iniziative, che rendono sempre qualcosa in termini di voti di scambio.

Ma per chi, sfortunato, ingenuo o sprovveduto, non fa parte di un organigramma, c'è il richio di piombare nell'anonimato dei peones, dei minus habens, di coloro che non contano nulla e che soprattutto non hanno possibilità di sopravvivenza.

Se cade la casta, c'è solo il diluvio universale. 

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