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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

mercoledì 10 dicembre 2008

La classe dirigente


La notizia di oggi sulle accuse della Procura militare all'ex Generale della GdF Speciale, ora parlamentare del Pdl è scandalosa, ma non sorprende. Da quello che si è capito l'alto ufficiale, quando ricopriva l'incarico di Capo di Corpo, avrebbe utilizzato un aereo militare per trasferire alcune casse di pesce fresco (sic!), che nulla avevano a che fare con il presunto accompagnamento di un'alta autorità per scopi istituzionali.


Il Procuratore militare è un personaggio già distintosi in passato per alcune azioni giudiziarie eclatanti e noi siamo rigorosamente garantisti se attendiamo doverosamente l'esito del processo.


Però alcune considerazioni si possono già fare, sulla scorta della gravità delle informazioni pubblicate dalla stampa, che meritano peraltro di essere vagliate accuratamente, prima di trarre conclusioni definitive ed oltraggiose nei confronti degl'indiziati di reato.


Non c'è da stupirsi, comunque, se negli alti gradi della burocrazia e delle forze armate si riscontrano episodi di squallido malcostume, ma questo s'inserisce nel clima di assoluta disgregazione del senso dello Stato, che accomuna la classe dirigente alla classe politica che governa, sia di destra che di sinistra.


Purtroppo, casi di disfacimento dell'etica pubblica si accompagnano ad una disinvolta gestione del potere, a tutti i livelli e, quindi, non c'è da scandalizzarsi troppo su questi avvenimenti.


La partitocrazia genera simili mostri in tutte le strutture istituzionali (basta assistere all'indecorosa lotta fra le toghe negli ultimi fatti di Catanzaro e di Salerno) ed ormai la questione cosiddetta morale non può essere riferita ad uno schieramento in particolare.
Si pensi all'antagonista di Speciale, l'ex Ministro Visco, che, se ricordiamo bene, si era reso protagonista di alcuni abusi urbanistici.


L'assalto alla diligenza si sta generalizzando e, alla fine, rimarranno solo le povere vittime di chi ancora si ostina ad essere onesto, ma è inevitabilmente destinato ad essere stritolato dal sistema.


Una volta si diceva che la democrazia non vive senza un minimo di corruzione. Le parole di Clemenceau appaiono oggi grottesche di fronte allo spettacolo osceno delle nostre Istituzioni, sempre più utilizzate non per servire un interesse generale ma di parte o privato.
Povera Patria! E' il caso di dire.