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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

mercoledì 30 marzo 2011

Follie collettive?


L'ora legale comincia a mietere vittime. 


Commenti deliranti s'intrecciano coi turpiloqui e le convinzioni xenofobe della maggior parte degli italiani, siciliani compresi. 

Urla forcaiole si mescolano con bestemmie ed invocazioni allo sterminio di massa degli immigrati, che vengono qua per rovinarci i lunghi ponti pre- pasquali, pasquali, post-pasquali e le vacanze estive.


Invettive contro l'Europa e i francesi, che ci camminano in testa e non tengono conto della nostra esistenza, né di Bossi o Maroni.


Imprecazioni e propositi sanguinari contro i giudici che processano Berlusconi, contro Vendola con l'orecchino, contro i meridionali che piangono sempre e sfruttano i padani, contro il Giappone e il nucleare, contro Fini il traditore, contro Bocchino e la Carfagna e la moglie di Bocchino, contro Santoro, Travaglio e chiunque non la pensi allo stesso modo.


Ecco ritrovata l'identità nazionale più vera: quella di un popolo lazzarone, divorato da invidie e gelosie, nevrotico, pacifista e forcaiolo al tempo stesso, sempre in attesa dell'uomo della provvidenza (gratuita e generalizzata).


Speriamo in una rapida stabilizzazione degli ormoni e delle cellule cerebrali dopo il primo impatto da jet lag.

Pensierini

Il premier è al quattordicesimo posto tra i potenti. Nell’ultimo anno, ma non è quello migliore, ha raddoppiato i propri guadagni. L’Italia in compenso, è sempre ferma al palo.
Non ci dice nulla questo fatto?presentazione iniziativa Pdl-Al servizio degli italiani

Corbellature


Lucia Annunziata, nella sua nuova trasmissione ‘Potere’, ha trasmesso una serie d’interviste ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere, i quali hanno raccontato come si modulano le regole d’ingaggio per arruolare personaggi a sostegno del raggruppamento berlusconiano, tramite, pare, il celebre ’suasor’ Denis Vedini.
Nella passata legislatura, il metodo ottenne il risultato di far cadere il governo Prodi ed attualmente si applica per reclutare, dopo la scissione dei finiani, onorevoli e senatori per rattoppare la maggioranza di centro-destra.
Queste la clausole contrattuali a vantaggio dei transfughi: un contributo di centocinquanta mila euro ( per  combattere forse  lo stress da cambiamento) e rielezione assicurata.
Dopo queste constatazioni , chi si ostina  ad andare a votare alle varie scadenze elettorali o è interessato al voto di scambio oppure è contento delle sistematiche corbellature che gli vengono riservate dai padroni del vapore.20070202_artefatti

venerdì 18 marzo 2011

Viva Gheddafi

Gli italioti si preoccupano di Gheddafi e delle sue ritorsioni, dei ripensamenti sul nucleare e della mancanza di petrolio.

A scanso di ulteriori equivoci, sono pronti ad organizzare un'altra manifestazione circense a Roma, per riabbracciare il dittatore, innalzato a padre della patria, dopo le vittorie nei cieli d'Africa.

Sono pronte alcune centinaia di migliaia di hostess, già convertirsi all'islam, mentre le le ronde padane affiancherebbero i regolari mercenari sudanesi per risolvere con minimo di pulizia etnica il problema dell'immigrazione incontrollata.

Alcuni parlamentari della lega avrebbero inoltre predisposto un disegno di legge per risolvere la questione meridionale, per decretare l'annessione alla Libia delle regioni del sud Italia.

L ' Anniversario

Io festeggio il 150° anniversario, perché, finalmente in un paese che non mi piace, ci si richiama ad un principio, che va al di là delle fazioni e dei piccoli e miserabili cabotaggi del potere.

Anch'io non sono per le feste a comando. 

Ma se si festeggia un compleanno non si può sbagliare data per fare gli auguri. Quindi, o si accetta o non si accetta di condividere un evento, ed ognuno lo faccia secondo la propria convinzione e sensibilità.

Mi pare che chi lo rifiuta abbia il diritto di farlo, ma chi lo celebra può anche ritenere di avere diritto al disprezzo del becerume.


L'Italia di oggi è quella che Papini definiva il paese dei luridi bastardi di una disfatta


Io vorrei il riscatto dei duemila anni di storia e dell'Italia unitaria, che non ha nulla da spartire con i furbi e gli opportunisti al potere.


Aggiungo anche che ci voleva un Presidente della Repubblica post-comunista per rendere omaggio, sotto gli occhi degli eredi di Casa Savoia, al Re Vittorio Emanuele II, nel Pantheon dei padri della Patria.


E' un paradosso della storia, ma è il sintomo di un cambiamento, da valutare positivamente, a fronte dello squallore della lega e della svp e dei molti indifferenti topastri nascosti nella gruviera.

giovedì 17 marzo 2011

La mischia


Il romanzo di cui vado a scrivere oggi si intitola La Mischia (Riotous Assembly, 1971) ed è stato scritto da Tom Sharpe, autore britannico che purtroppo non è molto noto in Italia. Dico purtroppo perché per gli amanti del genere umoristico, questo è senza dubbio un autore imperdibile.
Sharpe nasce nel 1928 a Londra, nel 1951 si trasferisce in Sud Africa dove lavora come insegnante ed assistente sociale. Nel 1961 viene espulso dal Paese con l’accusa di svolgere attività antigovernative.
Proprio il suo lungo soggiorno sudafricano gli fornisce l’ispirazione per scrivere questo suo primo romanzo, ambientato a Piemburg, desolata, decadente oltremodo noiosa cittadina della regione dello Zululand, in cui non succede quasi nulla di davvero notevole, fino al giorno in cui l’arzilla e ricca signorina Hazelstone di Jacaranda Park, non si autoaccusa dell’omicidio del suo cuoco-amante di colore.
A questo punto entrano in scena i bislacchi, assurdi protagonisti di questo esilarante romanzo: il capo della polizia van Heerden, che ha chiare origini boere ma che aspira neanche troppo velatamente ad essere integrato nella locale comunità inglese, il tenente Verkramp, che al contrario odia gli inglesi e si batte strenuamente per evitare la diffusione del comunismo nel Paese e l’agente Els, violento, razzista, sessualmente disturbato.
Di fronte ad una simile rivelazione il comandante van Heerden si preoccupa subito di non far divulgare la notizia, per non compromettere l’onore della città e della sua rispettabile popolazione. Nel maldestro tentativo di insabbiare il tremendo delitto (la signorina ha usato una terribile spingarda che ha letteralmente disintegrato il corpo del povero zulu), il comandante riesce a creare una serie di incredibili nonché rocambolesche situazioni, che alla lunga finiscono con il complicare ancor di più il già intricato fattaccio delittuoso.
Con questo romanzo (e gli altri a seguire) Sharpe dimostra di saper portare a galla l’immoralità, le nefandezze e le bassezze di un’intera società. Qui è il Sud Africa dell’apartheid e le sue assurde leggi razziali, la mentalità ottusa e violenta, la stupidità e la volgarità di un sistema politico; e non tragga in inganno il suo tono scanzonato e grottesco, o il fatto che spesso usi nei suoi dialoghi un campionario di volgarità degno dei peggiori scaricatori di porto!
In realtà Sharpe non è uno scrittore “facile”, anzi ha una notevole capacità e raffinatezza stilistica e le sue opere sono sì umoristiche, satiriche e taglienti ma non sono per nulla di basso livello. Ed è così capace nella sua scrittura, che riesce a far apparire quasi normali e assolutamente credibili anche le situazioni più illogiche ed irreali che sono la caratteristica ricorrente di tutti i suoi romanzi. Protagonisti esilaranti ed improbabili che si ritrovano sempre coinvolti in eventi comici e tragici allo stesso tempo, ma così ben raccontati da sembrare plausibili anche al lettore meno ingenuo di questo mondo.
Se vi volete fare due belle e sane risate La Mischia è quello che fa per voi.

Occhi azzurri

Voi, signora, che avete occhi azzurri, non potete considerare l'esistenza, giudicare le cose e gli eventi come se aveste occhi neri. Il colore del vostro sguardo deve fatalmente corrispondere al colore del vostro pensiero. (da Lettera trovata indosso a un annegato).


Guy de Maupassant

Moltitudini

Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti; giudica, più che dall'intento, dalla fortuna; chiama virtù il delitto utile, e scelleraggine l'onestà che le pare dannosa; e per avere i suoi plausi conviene o atterrirla, o ingrassarla, e ingannarla sempre. 


Ugo Foscolo




Principi inalienabili, consacrati dalla storia, ci confermano ogni giorno di più che la massa informe è volubile ed inaffidabile.
Lo straordinario successo del 150 anniversario dell'unità, deve farci riflettere sulla necessità che la democrazia sia sempre qualificata dalla libertà e non dalla manipolazione, per non correre il rischio che quel che vale oggi non valga più domani. 

mercoledì 16 marzo 2011

Accampamenti


Faccio riferimento al Giappone, per esprimere tutta l'insoddisfazione nei confronti del nostro popolo.


Il vessillo del meridione è ormai 'il chiagn' e fotti', mentre i simboli della lega sono la brioche ed il cappuccino, da consumare alla buvette del consiglio regionale lombardo...a spese del contribuente.

Oggi, ognuno si sente in grado di esprimere un giudizio storico sul Risorgimento, in un paese in cui l'istruzione e la qualità della scuola sono ai livelli più bassi in campo internazionale, dimenticando che l'Unità, con tutti i suoi difetti, fu comunque un progresso di fonte ai localismi egoistici e agli staterelli da operetta, che dominavano la penisola.

Nel solco della rivoluzione liberale che animava l'Europa, l'Italia, a costo di gravi sacrifici e grazie al frutto di lucide e coraggiose intelligenze, entrò nel novero delle nazioni protagoniste, soggetto attivo e non più oggetto delle altrui scelte politiche, allargando i confini del Regno sardo-piemontese.

Di fronte a certi esempi di volgarità ed auto-denigrazione, verrebbe da dire con Flaiano che ''L'Italia odierna è il paese dove sono accampati gli Italiani.''

venerdì 11 marzo 2011

Della Giustizia


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In Italia non si può ottener nulla per le vie legali, nemmeno le cose legali.

Anche queste si hanno per via illecita: 
favore, raccomandazione, pressione, ricatto.

(G. Prezzolini)

domenica 6 marzo 2011

Sgarbi, sgarbi, fortissimamente sgarbi



La notizia è di qualche giorno fa.sgarbi (1).jpg
Vittorio Sgarbi presenterà nella televisione pubblica un proprio programma fondato non si sa bene su quale modello.
Certamente non verrà a parlarci d'arte, come faceva il suo maestro Federico Zeri, dal quale ha appreso ben poco sul piano dell'anticonformismo e della libertà di critica e della profondità di cultura.
Zeri era antipatico perché, come tutte le grandi personalità, possedeva un caratteraccio ma il suo eloquio affascinava.
Sgarbi no: è antipatico perché è un grande maleducato in tutti i sensi.
Uno che dovrebbe considerarsi cultore del bello e dell'estetica ed è divenuto l'esempio sgraziato dell'urlo, dell'insulto e della parolaccia gratuita, della trivialità e del trash più volgare, può mai comunicare alcunché di positivo?
Che cosa ci può aspettare da lui sul piccolo schermo?
Solo offese in  pubblico, tesi strampalate e fintamente anticonformiste, tutte legate al vincolo di servire una certa parte politica.
Si tratta semplicemente di un' operazione di bassa lottizzazione, voluta pare per controbilanciare Santoro e Saviano. Perchégli utenti che pagano il canone dovrebbero subire la sua indecenza nel gesticolare e nel parlare ?
Che cosa può insegnare ai giovani? Quale raffinatezza intellettuale può esprimere questo guitto del culturame delirante.
I suoi libri, generosamente pubblicati dall'editoria amica, non pare abbiano portato qualcosa di nuovo nella critica d'arte.
Sul piano ideologico o post-ideologico, poi,  cosa potrà presentare d'innovativo e corroborante per la nostra mente un personaggio di origine socialista, ai tempi in cui tale connotazione significava stare all'ombra del potere, e ritrovatosi rapidamente nel gran bazar berlusconiano, con motivazioni non certo ideali?
Vedremo solo una serrata controffensiva contro chi non è allineato al nuovo pensiero unico aziendalista. Presumibilmente tale sarà il  suo compito di militante governativo o filo-goverativo.
Il suo battage pubblicitario è già cominciato, come ospite in alcune trasmissioni di gossip,  seguite morbosamente da spettatori bocca buona.
In una recente performance se l'è presa, con lo sguardo furioso ed allucinato e la bava sul mento, contro una delle aspiranti veline del nostro tempo, colpevole di essere stata sessualmente aggressiva nei suoi confronti e quindi  meritevole di essere allontanata in malo modo, con irripetibili frasacce, dal suo principesco ed appetibile letto...
Un bella manifestazione di signorilità, non cè che dire.
Nomen omen dicevano i latini: sgarbi fortissimamente sgarbi.

Dal blog 'Il Brigantino'

mercoledì 2 marzo 2011

Gli affari sono affari...

Come scriveva il Guardian, nell'agosto del 2010, c’è un legame d’affari fra Gheddafi e Berlusconi. Una società libica chiamata Lafitrade ha acquisito il dieci per cento della Quinta Comunication, una compagnia di produzione cinematografica fondata da Tarak Ben Ammar, storico socio di Berlusconi. 


Lafitrade è controllata da Lafico, il braccio d’investimenti della famiglia Gheddafi. E l’altro partner di Ben Ammar nella Quinta Comunication è una società registrata in Lussemburgo di proprietà della Fininvest, la finanziaria di Berlusconi».

martedì 1 marzo 2011

Vendette trasversali


Attaccare Pisapia per le defaillance della sua compagna nell’affittopoli  di Milano equivale  a compiere una vendetta trasversale di stampo mafioso.
I giornali non dovrebbere essere al servizio d’interessi di parte, come teorizza Sallusti, il neo-direttore del Giornale della famiglia Berlusconi (un tempo improntato all’etica della libertà montanelliana), ma al servizio dei lettori e delle idee di cui sono promotori, nel rispetto della verità dei fatti.