tag:blogger.com,1999:blog-80717755239520255832024-03-05T02:15:42.551-08:00"L'ANARCHICO CELESTIALE" by Piero SampieroIl blog di un freelance curioso e irriverente,libertario e controcorrente,
di un amante del cielo e della terra, dell'avventura dell'essere, della poesia della vita, della musica del mondo.Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.comBlogger145125tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-21683217698679221052016-11-23T10:27:00.005-08:002016-11-23T10:27:34.394-08:00Referendum<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
</div>
<div style="display: inline !important; margin: 6px 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
<b><span style="color: #073763;">Le riforme della Costituzione finora apportate dalla classe politica hanno avuto un esito positivo sulla sociale del nostro paese, sulla trasparenza delle Istituzioni sulla semplificazione dei rapporti tra lo Stato e i cittadini?</span></b></div>
<div style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<b><span style="color: #073763;">Quali giuristi di chiara fama, imparziali e pensosi del bene comune, hanno contribuito contribuito a modificarla in meglio, adattandola ai tempi?</span></b></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">
<b><span style="color: #073763;"><div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
Nel dibattito tra il giustizialista direttore del Fatto Q.e quello barricadiero di Radio Capital, nulla è stato aggiunto a quanto già non sapessimo.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
La riforma costituzionale andrebbe fatta da personaggi d'indiscussa competenza e al di sopra delle parti in una visione se possibile più anglosassone che mediterranea della Carta fondamentale, adottando criteri pragmatici, romanistici e non bizantini, meno ecumenici e compromissivi di quelli del secondo dopoguerra, i quali in mancanza d'altro restano ancora i meno disastrosi.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinogWTlc5iV_mhHf591nW0cVDL-a3tkEurJ4tTl_YgIeTm3drPcwi9eeBPy3xHauWcJaRk9AvlmkvU-W6g4Bl_QqB27GmUKVUfZ_0SGxC1H1P29aeHDMtQklEI-xphO5e4kCuyl7KCfpER/s1600/cropped-dsc_3749.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="91" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinogWTlc5iV_mhHf591nW0cVDL-a3tkEurJ4tTl_YgIeTm3drPcwi9eeBPy3xHauWcJaRk9AvlmkvU-W6g4Bl_QqB27GmUKVUfZ_0SGxC1H1P29aeHDMtQklEI-xphO5e4kCuyl7KCfpER/s320/cropped-dsc_3749.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
</span></b></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-32631134642172199832016-06-11T03:38:00.000-07:002016-06-11T03:38:12.919-07:00Liberalismo, liberismo e "antistatalismo"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIiD_bsxPinwGx3Kp1zy-QkGlKzlZG3126sIF5yVAwa1g8RNJaO-pa0hk04uw3cK6XlH5o55W6eOcFsagRxJVi3uZ5SAo5-SuLopndYykNUfZLA2VF6KYUIHGTIdxfbAxf5aIk8IG4X_h6/s1600/R600x__alcmena_zeus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIiD_bsxPinwGx3Kp1zy-QkGlKzlZG3126sIF5yVAwa1g8RNJaO-pa0hk04uw3cK6XlH5o55W6eOcFsagRxJVi3uZ5SAo5-SuLopndYykNUfZLA2VF6KYUIHGTIdxfbAxf5aIk8IG4X_h6/s320/R600x__alcmena_zeus.jpg" width="320" /></span></b></a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">I difficili anni del dopoguerra</span></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">A caratterizzare il liberalismo italiano nei primi anni della Repubblica fu la nota polemica tra Benedetto Croce e Luigi Einaudi[1] riguardo la possibilità, sostenuta dal primo e negata dal secondo, che si potesse essere <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">liberali</em> senza essere<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">liberisti</em>, ossia che si potesse sposare la tradizione liberale pur senza attribuire particolare peso alla libertà economica, o, addirittura, negandone la fondamentale importanza. Anticipando i <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Liberals</em>, per Croce l'economia era una sfera subordinata alla politica e all'etica, e la libertà economica poteva essere considerata come una libertà di second'ordine rispetto alla più ampia e pregnante libertà dello spirito. L'idea di Einaudi era invece che non vi può essere libertà se non c'è anche la libertà economica, per il semplice fatto che se si controllano i mezzi di produzione e di distribuzione della ricchezza si controllano anche i fini degli uomini, e gli si nega la possibilità di essere liberi; tesi questa sostenuta da tutti i liberali classici. L'autorevolezza di Einaudi diede per un po' di tempo credito alla sua posizione, ma alla lunga fu l'idea di Croce ad affermarsi, e i liberali "einaudiani" vennero genericamente definiti <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">liberisti</em>, termine col quale, fino ad allora, nel linguaggio politico italiano, si era soliti designare, senza attribuirgli una precisa valenza filosofico-politica, quei sostenitori del libero scambio che si contrapponevano ai "protezionisti".</span></b></div>
<b><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nell'Italia del secondo dopoguerra la storia di quello che i suoi avversari chiamavano "<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">liberismo</em>"(sovente qualificandolo con epiteti triviali), e che i suoi sostenitori intendevano invece come la continuazione di quel liberalismo (classico) occidentale che aveva influenzato anche il Risorgimento, è piuttosto travagliata. La si potrebbe definire come un tribolato tentativo di liberarsi da quella distinzione crociana – che Carlo Antoni definisce una «questione di natura universale […] una di quelle che travagliano la civiltà del nostro tempo, [che] è stata dibattuta da noi nei modi e nei termini propri della nostra tradizione [; a]ncora una volta, cioè, il pensiero italiano ha mostrato il suo peculiare interesse per la distinzione delle attività dello spirito umano» – cercando di dimostrare che non già di «questione di natura universale» si trattava, bensì di un dibattito che si manteneva aperto soltanto a cagione di una diffusa disinformazione sulla storia e sull'evoluzione della tradizione liberale, e che si fondava su un'anacronistica pretesa di voler conciliare l'hegelismo col liberalismo e di distinguere tra "liberalismo economico" e "liberalismo politico". Se poi si tiene presente quanto lo stesso Antoni aggiunge, ossia che essa «ha attratto l'appassionato interesse del mondo intellettuale e specialmente dei giovani di allora [… e che] è stata determinante nella formazione dottrinale del nuovo partito liberale italiano, ma ha anche influito sugli atteggiamenti di molti intellettuali, che sono passati a costituire o a rafforzare i gruppi dirigenti dei partiti di sinistra»[2], si capisce quanto quella distinzione abbia pesato sulla storia del liberalismo italiano.</span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma per arrivare a staccarsi completamente dalla polemica ci vollero decenni, la scomparsa di molti di quanti ai due Maestri erano culturalmente ed affettivamente legati e, soprattutto, l'ingresso di nuove idee e di una nuova generazione di studiosi per i quali Croce costituiva l'esempio di una via da non seguire e Einaudi non bastava.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dopo Einaudi, che fu l'ultimo esponente di una grande scuola di economisti, il liberalismo classico in Italia riscosse ben poco interesse. L'unico studioso a dare un contributo originale a quella tradizione di pensiero fu Bruno Leoni, la cui figura è emblematica sotto molti punti di vista. Studente di Einaudi ed allievo di Gioele Solari, Leoni seguì un percorso intellettuale autonomo il cui punto di svolta è costituito dal confronto, a partire dai primi anni Cinquanta, con gli esponenti della Scuola austriaca, e dallo sviluppo di una teoria del diritto e dell'ordine politico radicalmente liberale ed originale[3] che riscosse più interesse nella comunità scientifica internazionale che in Italia. Nel nostro paese persino il suo punto di partenza, la critica del positivismo kelseniano, aveva molte difficoltà ad essere compreso appieno, proprio per via delle conseguenze radicalmente liberali che egli ne traeva. Nelle sue opere mature, soprattutto <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Freedom and the Law</em> del 1961, partendo dalla critica ad alcuni dei cardini del liberalismo classico, come ad esempio l'istituto della rappresentanza, arrivò ad avvertire l'insostenibilità, se non il fallimento, dell'equilibrio tra scelte collettive e libertà individuali tentato della democrazie liberali. Questo lo portò ad indicare la necessità, onde salvaguardare la libertà individuale, di una svolta in senso <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarian</em> caratterizzata, se non ancora da una scomparsa della politica, per lo meno da una netta riduzione delle competenze dello "stato", ricondotto a garante delle dinamiche dello "scambio di pretese individuali". Forse anche per questo motivo Leoni privilegiò il confronto con studiosi stranieri – ed è interessante notare come non si preoccupò di far tradurre la sua principale opera in italiano[4] – frequentando spesso varie università americane e soprattutto dedicando molte energie alla Mont Pélerin Society, l'associazione fondata da Friedrich Hayek nel 1947 che fu il luogo privilegiato di incontro e scambio di idee dei liberali di tutto il mondo, di cui fu prima segretario e poi presidente, e dei cui esponenti ospitò frequentemente saggi su "Il Politico". </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nonostante il panorama del liberalismo italiano non fosse esaltante non mancarono però alcune significative manifestazioni di interesse per il liberalismo classico, il quale, lontano dall'Italia, viveva fin dagli anni Sessanta un periodo di straordinario rinnovamento e di fervore intellettuale, quantunque fosse politicamente minoritario pressoché ovunque. Quella che era una delle più importanti riviste economiche dell'epoca, "L'industria" diretta da Ferdinando di Fenizio, benché fosse su posizioni apertamente keynesiane dimostrò un certo interesse per gli studi degli Austriaci, e lasciò spazio a saggi sulla critica della pianificazione forse anche perché in quegli anni se ne discuteva tanto e si cercò di metterla in pratica con misure politiche che suscitarono la fiera disapprovazione dei "liberisti". Sul fronte culturale è da segnalare la collana della casa editrice Vallecchi tramite la quale, nonostante lo scarso successo in termini di vendite e lo scarso impatto culturale, Renato Mieli aveva fatto tradurre alcuni importanti saggi di liberali contemporanei, quali Hayek (<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L'abuso della ragione</em>, 1967, traduzione di <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">The Couter-revolution of Science</em>, del 1952, e <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La società libera</em>, 1969, traduzione di <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">The Constitution of Liberty</em>, del 1960) e Milton Friedman (<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Efficienza economica e libertà</em>, 1967, curiosa traduzione di <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Capitalism and Freedom</em>, del 1962, quasi che il termine capitalismo risultasse sconveniente). Va poi ricordato come in quegli stessi anni uno dei maestri della scienza politica italiana, Giovanni Sartori, mostrò nei suoi scritti di conoscere bene le "nuove" idee liberali e tutte le potenziali tensioni tra liberalismo e teoria democratica. E vi fu poi Nicola Matteucci, che seppe tenere vivo lo studio dei classici del liberalismo, in particolare Tocqueville e la tradizione del costituzionalismo anglo-americano, e che con gli anni sarebbe poi entrato in contatto con il pensiero dei liberali classici contemporanei giungendo infine a scrivere un piccolo libro su Hayek[5] in cui tentava di conciliarne le idee con l'eredità della tradizione crociana. È anche da tener presente che in quegli stessi anni iniziò la parabola di Sergio Ricossa il quale, dopo essere stato per anni uno studioso di econometria, approdò a posizioni radicalmente libertarie illustrandone in modo originale, e con agile ed elegante scrittura, le tesi in libri, saggi ed articoli giornalistici che ebbero l'indubbio merito di mostrarne la consistenza teorica e l'importanza pratica.</span></b></div>
</span></b><br />
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La rinascita degli anni Settanta e Ottanta</span></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Si è accennato in precedenza alla vigorosa rinascita della filosofia politica del liberalismo classico nei primi anni Sessanta, che avvenne soprattutto nell'ambiente scientifico di lingua inglese, e si è anche detto come a quella rinascita teorica non fosse inizialmente corrisposto un rinnovato interesse per una politica liberale. Tuttavia in molti paesi le cose iniziarono a cambiare durante gli anni Settanta. La crisi del socialismo e del keynesismo, i costi e le inefficienze del<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Welfare State</em> e i problemi delle economie basate sul corporativismo (il riferimento è soprattutto al potere delle <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Trade Unions</em> inglesi) iniziavano a segnare il passo e si guardava a ricette e modelli alternativi per tentare di uscire da quella crisi. Questa circostanza storica fece crescere l'interesse per le espressioni contemporanee del liberalismo classico, le quali si articolavano intorno a tre scuole di pensiero: la <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Chicago School</em>, la <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Virginia School</em> e soprattutto la <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Austrian School</em>, e probabilmente contribuì al risveglio del liberalismo in Italia dove, anche se con considerevole ritardo, si iniziò a discutere delle principali opere filosofico-politiche scritte già nei primi anni Sessanta [6]. </span></b></div>
<b><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Tutte e tre queste Scuole, le cui dottrine economiche non potevano essere a lungo ignorate dato il successo che riscuotevano nel panorama internazionale, seppero trovare in Italia interpreti (quasi tutti membri della Mont Pélerin Society) attenti e capaci di disvelarne le potenzialità, ma le storie sono tra loro diverse. A occuparsi inizialmente di Friedman fu un suo allievo italiano, Antonio Martino, che non soltanto ne fece conoscere il pensiero ma tentò anche di applicarne le ricette economiche nella situazione italiana, portando avanti diverse iniziative culturali e politiche. Delle idee della <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Virginia School</em> si occupò per primo approfonditamente Domenico da Empoli, che fece anche tradurre molte opere in lingua italiana. A livello politico però le idee della <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Virginia School</em> furono portate avanti da un economista amico di Buchanan, Francesco Forte, il quale, da esponente del Partito socialista, fu Ministro delle Finanze e tentò di fare un uso "tecnico" delle idee di Buchanan. Una caratteristica delle tesi sia della <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Virginia</em> che della <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Chicago School</em> è infatti quella di aver saputo elaborare delle ricette per migliorare le <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">performances</em> economiche, ricette che però non necessariamente possono essere applicate solo da politici liberali. Avvenne dunque in Italia, come in altri paesi era successo ad esempio con il monetarismo di Friedman, che ad entrare nel dibattito e nelle scelte politiche fossero le ricette economiche ma non le teorie liberali che stavano dietro quelle ricette, con risultati che spesso lasciavano decisamente a desiderare. Da non trascurare è poi l'interesse che Franco Romani manifestò, tra i primi in Italia, per le idee di Ronald Coase e di quello che si suole definire come "neo-istituzionalismo". Tuttavia, al di fuori di Martino, che svolse un ruolo di primo piano nell'elaborazione del programma economico-politico della nascente Forza Italia (formazione politica che comunque in seguito si allontanò da una prospettiva, per così dire, radicalmente "liberal-liberista"), questo risveglio, quantunque largamente popolare nell'iniziale cultura politica vicina a quel partito (si pensi alle prime annate della rivista "IdeAzione"), non trovò un immediato sbocco politico.</span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Altrettanto tortuoso fu l'ingresso delle idee della Scuola austriaca in Italia, ma per motivi diversi. Tutto iniziò con la scoperta di Karl R. Popper da parte di Dario Antiseri, sin dai primi anni '70. Popper non era però un esponente della Scuola austriaca in senso stretto, ma un filosofo della scienza e della politica con inclinazioni liberali il quale, con <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La miseria dello storicismo</em> e <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La società aperta e i suoi nemici</em>, aveva rivolto al determinismo della filosofia della storia (<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Historicism</em>), destinato sfociare nella mentalità e nelle istituzioni totalitarie, critiche che i tanti marxisti di allora trovavano irritanti quanto difficili da confutare. Il suo pensiero, tuttavia, poteva essere utilizzato anche nell'abito "neutro" della metodologia delle scienze sociali e della filosofia della scienza (come ad esempio fecero Marcello Pera, Luciano Pellicani, Lucio Colletti) traendone allora conclusioni vagamente "socialdemocratiche" che rispondevano al tentativo di espellere il materialismo storico e le esperienze totalitarie sovietiche da una revisionata teoria politica che fondeva pienamente la socialdemocrazia con la democrazia liberale, e successivamente, come nel caso di Giancarlo Bosetti, al desiderio di una sinistra democratica in senso americano che faceva i conti col 1989. Naturalmente di Popper si poteva anche dare una lettura liberale, in maniera probabilmente più opportuna se si considerano le sue teorie e le sue personali convinzioni, cosa che avvenne negli anni Ottanta con lo stesso Antiseri ma anche con i più giovani Raimondo Cubeddu, Lorenzo Infantino e Angelo M. Petroni. A partire da questi studi su Popper nacque l'interesse per la Scuola austriaca, interesse che si sarebbe progressivamente accresciuto catturando l'attenzione, oltre che degli studiosi citati, di vari scienziati sociali e di alcuni economisti, tra i quali, per la rilevanza teorica dei contributi e per l'interesse ad altre componenti della tradizione economica liberale contemporanea, come quella dei <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Property Rigths</em>, va segnalato Enrico Colombatto. Nel campo delle scienze giuridiche spicca il contributo di Pier Giuseppe Monateri che confronta una profonda conoscenza della tradizione giuridica liberale con le nuove problematiche dei diritti di libertà.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Delle tre Scuole del liberalismo classico novecentesco quella Austriaca è probabilmente la più radicale, nel senso che, al contrario delle altre due, non ha ricette economiche pronte da usare da parte di qualunque governo e in tutte le circostanze, e al contempo non si presta molto a compromessi con chi non ne condivida i presupposti liberali. Ma, al di là dell'influenza che Ludwig von Mises in particolare ebbe sulla rinascita del <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarianism</em> americano (Murray N. Rothbard, per fare un solo ma assai significativo esempio, fu suo allievo a New York) è probabilmente anche la più articolata e filosoficamente fondata delle tre. Infatti essa, già col suo fondatore Carl Menger, propone una spiegazione riguardo il formarsi e l'evolversi delle istituzioni sociali e una chiara idea su quale sia l'ordine politico "buono", spiegazione che si fonda su una teoria generale dell'azione umana connessa alla "teoria dei valori soggettivi". Per questo non stupisce che la Scuola austriaca abbia richiamato l'attenzione di studiosi con formazione e interessi assai diversi: dalla metodologia economica alla teoria pura della conoscenza e all'urbanistica. Se dunque l'interesse per la Scuola austriaca non ha avuto un impatto politico immediato pari a quello delle altre due Scuole di pensiero, essa ha certamente avuto un impatto culturale di lungo periodo che ha trovato nella casa Editrice Rubbettino un canale privilegiato tramite la traduzione delle principali opere dei suoi esponenti.</span></b></div>
</span></b><br />
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarianism</em> a partire dagli anni Novanta</span></strong></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La scoperta degli Austriaci, e di Leoni in particolare, ebbe poi come naturale conseguenza il richiamare l'attenzione su un'altra corrente di pensiero che portava il ragionamento austriaco sino alle estreme conseguenze, sconfinando dal liberalismo al pensiero libertario se non, in alcuni casi, all'anarchismo individualistico. A partire dagli anni Novanta, ad opera di Cubeddu (il quale, diversamente da Antiseri, teso a conciliare le idee "austriache" con quelle del cattolicesimo liberale, ne fornisce un'interpretazione per così dire "laica" spingendosi a chiedersi se la crisi dello stato contemporaneo non sia anche una crisi della stessa idea di politica come sviluppatasi nella tradizione occidentale) e di una nuova generazione di studiosi, tra cui Carlo Lottieri, Luigi Marco Bassani e Nicola Iannello, si manifesta un crescente interesse per la tradizione antistatalista americana del <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarianism</em>, che ha i suoi riferimenti principali in Rothbard, in Ayn Rand (tuttora oggetto di scarsa attenzione) e in Robert Nozick. Le tesi di questo liberalismo "estremo", nonostante abbiano talune caratteristiche che possono talvolta risultare "urticanti", presentano alcuni pregi. Come prima cosa hanno riproposto sotto una nuova veste il problema non solo dei limiti della politica, ma della stessa legittimità dell'esistenza dello stato e dell'autorità, un tema classico della filosofia politica. Hanno poi contribuito a vivacizzare anche in Italia il dibattito sul Diritto naturale, idea di diritto peraltro cara al mondo cattolico, con il quale esiste un rimarchevole confronto e al quale alcuni dei <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarian</em> italiani apertamente si ispirano. </span></b></div>
<b><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Prima degli anni Novanta la tradizione <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarian</em>, con la parziale eccezione per l'interesse nei confronti del volume di Nozick <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Anarchy, State and Utopia</em>, e per l'originale rivista "Claustrofobia" pubblicata da Riccardo la Conca alla fine degli anni Settanta, era pressoché sconosciuta in Italia. Ma dagli anni Novanta ad oggi si è riscontrato un interesse piuttosto ampio, sia dentro sia fuori l'accademia, fatto inconsueto per un movimento di pensiero così radicale, e forse segnale di una certa insoddisfazione per una teoria liberale che sembrava essersi dimostrata incapace di porre dei freni strutturali alla dilatazione del potere politico. Anche per questo motivo, in Italia come all'estero, molti autori che prima si collocavano nell'alveo del liberalismo classico hanno deciso di definirsi libertari, proprio perché ritenevano troppo compromessa la parola liberale. Il movimento libertario ha anche trovato una casa editrice, la Liberilibri di Aldo Canovari, particolarmente attiva nel promuovere la traduzione e diffusione dei testi libertari e dei classici della tradizione liberale anglosassone, e un <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Think Tank</em>, l'Istituto Bruno Leoni guidato da Alberto Mingardi, assai agguerrito tecnicamente ed abile nel richiamare l'attenzione sulle idee e sulle proposte politiche libertarie.</span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Più in generale, il dibattito attuale tra gli esponenti italiani del liberalismo classico e del <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarianism</em>, e sottolineata la difficoltà di operare una distinzione netta tra i due, non appare caratterizzato tanto da diverse posizioni circa i "limiti dell'azione dello stato", considerando la condivisa necessità di elaborare un modello di ordine politico che superi, per adoperare una felice espressione di Frédéric Bastiat, la «<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">grande finzione</em> [dello stato moderno] <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">per mezzo del quale</em> tutti<em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">si sforzano di vivere a spese di</em> tutti». A caratterizzare tale dibattito è invece soprattutto una diversità di vedute in merito alla possibilità di una fusione tra la filosofia politica della Scuola austriaca (dalla quale in gran parte deriva anche la filosofia politica dei <em style="border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Libertarians</em>) e quella della tradizione del cattolicesimo liberale (nell'interpretazione che di essa fornisce Antiseri), diversità che, tra le altre cose, solleva due ordini di questioni. Da un lato vi è la discussione, apparentemente accademica, sulla relazione tra il Cristianesimo e Liberalismo e sulla continuità o discontinuità tra la tradizione della Legge Naturale e quella dei Diritti Naturali (temi d'interesse anche per altri esponenti della galassia liberale italiana). Dall'altro vi sono le diverse opzioni politiche riguardo al tema della libertà individuale in relazione alle implicazioni sociali delle innovazioni scientifico-tecnologiche e al conseguente ruolo della politica di fronte all'incertezza sociale che si lega ai mutamenti economici e sociali connessi all'instabilità dei processi di mercato e delle aspettative individuali e sociali. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Un tale dibattito, per quanto ancora in via di definizione, sembra avere delle conseguenze fortemente innovative per gli studi liberali. Come prima cosa segna probabilmente il superamento delle vecchie discussioni sull'"antistatalismo", discussioni secondo alcuni ormai rese sterili dalla consunzione dello stato e dalle implicazioni politico-economiche della concorrenza tra gli stati. Ha poi delle conseguenze importanti riguardo alla necessità di una profonda riformulazione dell'idea stessa di "politica" e all'utilità, se non l'esistenza stessa, di una filosofia politica in relazione al ristretto orizzonte culturale di una dottrina costituzionale che si intende come l'unico limite all'azione politica.</span></b></div>
</span></b><br />
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #424242; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: 19.5px; margin-bottom: 0.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[1] B. CROCE, L. EINAUDI, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Liberismo e liberalismo</em>, a cura di P. SOLARI, Ricciardi, Milano-Napoli 1988. La disputa in realtà iniziò già nel 1927.</span></b></div>
<b><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[2] C. ANTONI, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il tempo e le idee</em>, a cura di M. BISCIONE, ESI, Napoli 1967, pp. 225 e 243-244.</span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[3] Leoni purtroppo non riuscì a dare una stesura definitiva alle sue numerose intuizioni, e in particolare alla sua teoria del diritto come pretesa, nonostante la sua riflessione fosse nella sostanza arrivata a conclusione. Gli scritti di Leoni al riguardo, alcuni inediti, sono stati ripubblicati in <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Il diritto come pretesa</em>, a cura di A. MASALA, con una perspicace Introduzione di M. BARBERIS e una Postfazione di A. FEBBRAJO, Liberilibri, Macerata 2004.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[4] B. LEONI, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Freedom and the Law</em>, Van Nostrand, Princeton 1961 fu tradotta in italiano solo vari anni dopo la morte di Leoni, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La libertà e la legge</em>, Introduzione di R. CUBEDDU, Liberilibri, Macerata 1995.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[5] N. MATTEUCCI, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">L'eredità di von Hayek</em>, Società Aperta, Milano 1997.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">[6] La rinascita del liberalismo classico è ben simboleggiata dalla pubblicazione quasi simultanea di tre fondamentali opere di quelle tre scuole, rispettivamente <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Capitalism and Freedom</em>, del 1962, di Milton Friedman, <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">The Calculus of Consent</em>, del 1962, di James Buchanan e Gordon Tullock, e <em style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">The Constitution of Liberty</em>, del 1960, di Hayek.</span></b></div>
</span></b></div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-31705484936252773152014-05-25T02:26:00.000-07:002014-05-25T02:26:16.917-07:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>E' una tranquilla domenica di primavera. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>Perché dovremmo pensare alla politica e ai partitanti?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>E' tempo di volgere lo sguardo altrove: di cercare nuovi spazi e altri orizzonti. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>E' più salutare allontanarsi dalla quotidianità banale e grigia delle piccole contrade e guardare alle vette per respirare aria pulita, rigenerare il fisico e lo spirito e non sprecare energie.</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiax7q23y2iZ89MOo8pISLnzZVF8LX3proDXxC0Ikzaqrt3LwqXc2BdGWuxuVjIFP8eD7dVK4wihjVZCaC9YpNkhbjjNJlmHw5NvPjhiS6RiIDxXT47bKo1sJMK8xtryI9ve7O1I-PNkk_r/s1600/limbara03_big.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiax7q23y2iZ89MOo8pISLnzZVF8LX3proDXxC0Ikzaqrt3LwqXc2BdGWuxuVjIFP8eD7dVK4wihjVZCaC9YpNkhbjjNJlmHw5NvPjhiS6RiIDxXT47bKo1sJMK8xtryI9ve7O1I-PNkk_r/s1600/limbara03_big.jpg" height="200" width="320" /></a></b></div>
<b> </b><br /></div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-568516294183018412013-07-13T11:35:00.002-07:002013-07-13T11:35:47.734-07:00Le stagioni non sono più le stesse<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJoRZSDm9be0jOUCyz0f_j46dZ-JHgattclyhF2wZMVUK5MyUVHEu-fk0abPUBbQ5l9u3w4Y4QdyBa1hO40ExWygJy8d3XrGJRhN1t8aQ67ySxSWN8aJQLSKNPZW1v5ehFx956oDRJpen0/s1600/2692_large_Soffici_grande.jpg" imageanchor="1" style="background-color: white; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJoRZSDm9be0jOUCyz0f_j46dZ-JHgattclyhF2wZMVUK5MyUVHEu-fk0abPUBbQ5l9u3w4Y4QdyBa1hO40ExWygJy8d3XrGJRhN1t8aQ67ySxSWN8aJQLSKNPZW1v5ehFx956oDRJpen0/s320/2692_large_Soffici_grande.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase, che sembra sia ormai un luogo comune. </span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">Eppure presa come metafora della nostra società, dobbiamo convenire che ci sono cambiamenti epocali in atto, che incidono profondamente nella nostra coscienza. </span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">In un intervento molto puntuale ed acuto in un convegno giuridico è venuto alla luce che la deontologia professionale è ampiamente e frequentemente violata.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">Se allarghiamo il campo oltre l'avvocatura, ci accorgiamo che quotidianamente il verbo da seguire è l'arricchimento veloce e con qualsiasi mezzo, sfruttando tutte possibilità che il sistema di potere offre e perseguendo un solo principio arraffare soldi da chiunque, anche se povero, meglio se sprovveduto. </span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">E' mondo che è cambiato già da decenni; la politica è un mestiere per costruirsi patrimoni e non per realizzare il bene comune. La partitocrazia non fa distinzioni: crea le caste e le custodisce. </span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">I giovani per lo più pensano a trovarsi la strada più agevole per spillare quattrini senza considerare la persona umana e il rispetto che merita.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">L'uomo non è più un fine da rispettare, ma uno strumento per la conquista del proprio spazio vitale.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">No, le stagioni non sono più quelle di un tempo e noi non sappiamo più se adattarci o fuggire. </span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><span style="background-color: white;">Ma è ancora possibile la fuga? </span></b></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-8394989121478022202012-10-19T09:55:00.004-07:002012-10-19T09:58:45.113-07:00Il pdl? Una massa informe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<div>
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Guardando il pdl, abbiamo di fronte una massa informe e purtroppo allo sbando...e, secondo me, per nulla destinata a vincere. </b></span><br />
</div>
<div>
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Il
berlusconismo, tradito dallo stesso leader un tempo carismatico, lascia
una triste eredità ed una infinita serie d' imprese nefaste consumate
da un branco di furbetti a livello nazionale e locale, privo di cultura
di governo e dedito al proprio personale tornaconto. </b></span><br />
</div>
<div>
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b><b>Uno
spettacolo degradante, che ora lascia il campo a personaggi poco
credibili come la Santanchè, la quale vorrebbe rottamare tutti per
occupare la scena ( con quali meriti non si sa). L'ineffabile Santanchè
pensa che gli elettori moderati (o no) abbiano la memoria corta?</b></b></span><span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b> </b></span><br />
<br />
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Persevera
nel ruolo di pasionaria berlusconiana, di rottamatrice del
centro-destra, dopo che per anni ha perseguito le sue personalissime
ambizioni di arrampicatrice, dando vita ad equivoche esibizioni e
volgarissime polemiche, con un pedigree punteggiato di sostegni
pubblicitari e frequentazioni poco affidabili, nel nome della più
furbesca ideologia: ''levati tu che mi ci metto io''.</b></span><span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b> </b></span><br />
<br />
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Che
contributo possa dare alla rifondazione dell'area liberal-popolare Dio
solo lo sa. E' certo che il suo sgangherato appeal può portare più danni
che benefici ad una seria opera di ricostruzione della politica dell'ex
pdl.</b></span><br />
<br />
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Il
ruolo che meglio le si attaglia è quello di<i> teenager </i>un po' attempata e
di interlocutrice permalosa del 'mitico' Zucchero, nelle esibizioni
canore condite d'insulti contro i neo-ricchi della dorata Costa
Smeralda.</b></span><br />
</div>
<div>
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Se
l'Alfano non corre subito ai ripari e vince il proprio complesso
d'inferiorità rispetto al padre- padrone, contrapponendosi alla sinistra
e ai giochetti interni di potere, che prilegiano solo chi vuole
conservare le poltrone anche con la 'nuova' legge elettorale sarà
difficile evitare la débacle.</b></span><br />
</div>
<div>
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Torni
il delfino alle indicazioni dei referendum Segni e dia un segnale vero
di riscossa, all'insegna di quella rivoluzione liberal-popolare tradita
nei fatti e sia la voce della protesta dei ceti medio-piccoli e deboli
contro uno stato partitocratico, che giorno per giorno ci porta verso la
schiavitù più estrema<a data-mce-href="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/pic71.jpg" href="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/pic71.jpg"><span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><img alt="" class="alignnone size-medium wp-image-1308" data-mce-src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/pic71-300x300.jpg" height="300" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/pic71-300x300.jpg" width="300" /></span></a></b></span></div>
</div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-23569525051598444032012-08-29T02:56:00.000-07:002012-08-31T03:58:26.739-07:00Quando comincia l'estate?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando comincia l'estate? </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Difficile dirlo. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Per chi come noi rifugge dalla massificazione, ama la natura e la bellezza, gli spazi ampi e non affollati, <i>l'otium</i> e la meditazione, il nuoto libero da impacci di qualsivoglia specie, compresi quindi i bagnanti della domenica o quelli con muta e palloncino, la vera estate comincia adesso, tempo permettendo, a settembre, mese magico come maggio e giugno e ottobre.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quindi non si meravigli nessuno se dico che comincerò ad andare al mare fra un paio di giorni, quando la grande canea torrida e volgare sarà finalmente terminata.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPEfETFZ7sXBchiToccV35he6Qr2BBj878pF_n_KIGPzwUgAKAmZ_15xsfuXGb3dDoubdsbQaiYtrJtCC6FcHEmz9TkXLiBtO8Ch_sfudCqIUjUoQiRSPrsHL4ejtI4NDa0Ose6C_De9nH/s1600/thCAFV0JRH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPEfETFZ7sXBchiToccV35he6Qr2BBj878pF_n_KIGPzwUgAKAmZ_15xsfuXGb3dDoubdsbQaiYtrJtCC6FcHEmz9TkXLiBtO8Ch_sfudCqIUjUoQiRSPrsHL4ejtI4NDa0Ose6C_De9nH/s1600/thCAFV0JRH.jpg" /></a></div>
<b><span style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Porterò sugli scogli un bel libro e m'immergerò quieto nelle acque limpide, lontano da ombrelli e sedie a sdraio, bottigliette di plastica e canotte alla moda, <i>wind surf </i>ed <i>acqua scooter,</i> lontano soprattutto dai coatti delle vacanze, ennesima espressione di quella che <i>Cattabiani</i> chiamava la <i>volgocrazia.</i></span></b></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-2660414842310805342012-04-05T09:58:00.000-07:002012-04-05T09:58:54.579-07:00Reazionario ed eversivo ?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIr2MQX0kbUBv0Ckva9sel6iy5vVD24yyB8Zmnj2nHzfXcRFkV3Q-u1o7A9GaWV6R281L_xTG_y9qVflPOZSDgCJlssTa_gl7DzyuSEswA5OL_7EWyhrTSKLwX3Ej42sTfntfJxuO9Ux8u/s1600/1021495.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIr2MQX0kbUBv0Ckva9sel6iy5vVD24yyB8Zmnj2nHzfXcRFkV3Q-u1o7A9GaWV6R281L_xTG_y9qVflPOZSDgCJlssTa_gl7DzyuSEswA5OL_7EWyhrTSKLwX3Ej42sTfntfJxuO9Ux8u/s320/1021495.gif" width="320" /></a></div><br />
<div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Caro Prof Cardini, </span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">in un recente editoriale, assai interessante ed articolato, nel quale Ella analizza la funzione dello storico e la interpretazione della storia, secondo coordinate filosofiche e religiose, dandoci una magistrale lezione civile, pone il finale quesito se sia possibile, sul piano intellettuale ed operativo, essere, al tempo stesso reazionari ed eversivi, ed anche nihilisti e provvidenzialisti insieme, sfidando in questa singolare tenzone chiunque voglia contraddirla od argomentare in senso contrario al suo.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Il principale protagonista di questa, apparente o no, ma singolare posizione è naturalmente Lei, un maestro di dialettica, un uomo di vastissima e profonda cultura, il quale da tempo ormai ha il pervicace interesse a comporre tra loro tesi contrastanti o antitetiche in una visione del mondo definibile, se mi consente, semplicemente ossimorica.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Mi guardo bene dall’avversare la sua tesi, essendo abituato alle sue fruttifere speculazioni, cambi di campo di battaglia, opinioni anticonformiste, tese ad abbattere gli idola contemporanei, a distruggere i più insulsi luoghi comuni, a difendere le retrovie del sapere senza aggettivi, libere dalle malefiche ideologie novecentesche, per lanciarsi in ammirevoli attacchi donchisciotteschi contro i vincitori di eri e di oggi, nel segno di ideali verdeggianti di giustizia, senso del sacro e solidarietà umana, riscatto dei poveri e dei deboli.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Mi ha peraltro, allo stesso tempo, indignato ed attratto la Sua interlocuzione nel recente incontro tra il Papa e Fidel Castro, il quale, forse afflitto da potenti sensi di colpa dopo il fallimento del proprio disegno politico, chiede consigli a Benedetto XVI sui libri da leggere, durante il percorso che gli resta ancora da compiere fino all’aldilà, e la Sua più che benevola interpretazione, in termini di parabola evangelica, del celebre libro di uno scrittore laico come Hemingway, a lungo frequentatore appassionato di Cuba e dei cubani, intitolato ''Il vecchio ed il mare'', apologo dell’invincibilità di alcuni uomini, dotati di forza e di carattere, da ritenersi comunque vincitori nonostante le sconfitte, grazie al loro invitto impegno e la indefettibile coerenza con le proprie idee, nel corso della loro esistenza.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">In linea di principio come non concordare?</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Nelle vicende umane, magari familiari, alla luce della storia, o di personali ricordi, ci è dato constatare che uomini di carattere, dalla personalità esemplare, nonostante debolezze, difetti, vizi ed errori, sono ascesi comunque nell’olimpo dei valorosi, pur essendo sconosciuti ai più, magari gente di umile origine, come il pescatore immortalato dal grande Ernst. </span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Ma sul piano politico, siamo proprio sicuri che l’equazione abbia la stessa valenza, lo stesso significato?</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Mi consenta di dubitare fortemente dell’assioma (avvincente ma fasullo) che cristianesimo e marxismo (nelle sue varie salse) possano equivalersi e risultare alla fine due facce della stessa medaglia contro il comune nemico liberal liberista ed individualista.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">E’ una tesi che non da oggi nelle sue polemiche antiamericane non mi ha mai convinto del tutto.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Io ho sempre pensato con umiltà che il cristianesimo, a coronamento della civiltà greco-romana, fosse l’apoteosi della persona umana, considerata nella sua individualità, e che le battaglie della chiesa contro lo strapotere dello stato anteponessero proprio il singolo alla forza spesso ingiustificata del potere. </span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Non ho mai creduto che libertà individuale e bene comune fossero confliggenti ed ho reputato lo spirito giacobino, figlio del terrore rivoluzionario, il padre delle violenze sanguinose, che hanno imbrattato di vergogna e contraddistinto le malvagie ideologie del secolo scorso, considerando i cittadini solo dei numeri di fronte alla idolatrica supremazia della nomenklatura o della politica.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Ci sono affinità e parentele innegabili tra cristianesimo e liberalismo, di cui Ella non pare voler assolutamente tener conto: letteratura scientifica, teorie economiche, saggi di filosofi e studi di teologi indirizzano verso un giudizio diverso dal Suo, troppo consenziente verso le posizioni cosiddette post-comuniste, autoassolventesi da tutti gli orrori del passato, nel segno della supposte idealità contenute nella pura dottrina.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Perché ammantare di nobiltà presunte (e tutte da verificare) le azioni politiche delittuose, ignare della supremazia dell’uomo, del singolo componente della comunità, dell’individuo, del cittadino, di ciascun membro della società civile, deliberatamente sottoposto al volere e agli abusi del Leviatano? </span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">In nome di tragiche utopie, di fanatismi dissennati, non è stato annientato il senso del sacro e con esso il rispetto per le persone, ridotte ad insetti e calpestate nella loro dignità, soppresse della vita stessa?</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Caro Prof, mi chiedo se non sarebbe il caso di riflettere più a fondo su questi temi cruciali, prima di distribuire generosamente patenti di valore a quanti sono stati irriducibili nemici della libertà individuale e collettiva?</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Essere reazionari ed eversivi o nihilisti e provvidenzialisti, probabilmente, è un falso dilemma di fronte alla complessità dell' universo e ai valori a cui riferirsi nel proprio cammino umano.Ma il problema della tirannia sotto i vari regimi totalitari, nelle false democrazie, nella dittatura della maggioranza o del pensiero unico, rimarrà fondamentale nelle scelte di ognuno di noi.</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;"><br />
</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">Scriveva saggiamente E. Junger e le sue parole suonano profetiche e restano pietre miliari all'esclusivo servizio della verità:</span></b></div><div style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0.917969); color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; text-align: -webkit-auto;"><b><span style="color: #000066;">” Ecco perché i tiranni hanno paura. Possono ridurre all'obbedienza milioni di uomini, ma non quell'uno che in sé ha ridotto in schiavitù la morte. Egli ristabilisce la dignità dell'uomo.”</span></b></div><br class="Apple-interchange-newline" /></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-30171024380925335022012-04-04T00:10:00.001-07:002012-04-04T00:11:39.843-07:00Piero Buscaroli 'monstrum'<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Leggere Piero Buscaroli nel suo ultimo libro ‘’Dalla parte dei vinti’’ (Mondadori ed., 2010, 27 euro) è come addentrarsi in un’enciclopedia vivente.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Intanto si comincia in punta di piedi a centellinare parola per parola, per poi inoltrarsi nella narrazione con timore reverenziale per l’approccio a temi e concetti profondi, dal risvolto classico: una prosa avvincente, ineffabile, profetica, aurea. </span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Ha la compostezza, la ricchezza di linguaggio, la cura e la raffinatezza di un signore rinascimentale, che apprezza e condivide tutti i campi del sapere, nel rappresentare luoghi di conoscenza frequentati con inimitabile sprezzatura ed acutezza d’intelletto, il frutto succulento di studi, educazione, dimestichezza con il bello acquisita fin dall’infanzia. </span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">La scrittura togata ed affascinante, al tempo stesso, ne fa uno degli ultimi valenti, poliedrici, poligrafi del novecento. </span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Le frasi s’incastonano nei capitelli della storia come fregi di rara eleganza e scandiscono il distacco dalle generazioni successive, irrimediabilmente precipitate nella banalità della massificazione.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Cacciari, filosofo e suo parente, uno dei più vivaci intellettuali non conformisti del nostro tempo, segna la distanza tra due epoche: a seguire le descrizioni dell’austero autore del cennato libro, interprete e commentatore degli anni della seconda guerra mondiale e di quella fratricida del nostro paese, protagonista lucido e critico implacabile dei turbolenti eventi post-bellici e della decadenza dell’Europa, il barbuto ex sindaco di Venezia, pur con la sua passione per la geo-politica, fa la figura di un alunno indisciplinato e poco diligente, un po’ superficiale e monello.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Guai ad azzardare paragoni con chicchessia.</span></strong></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBexDxhumg3lPNKRR19lCeCNg2TG5HFEENxemrmPebNHFQKp-UWUfHp-m_5DU5ZuEYa-qNQXM4T54WvmzOyOHGL9AVqXLCIPRg_SuCtqCP3tCtOEeQqJl-SLNpt7Vy2W0EnMJSMCddLJ9/s1600/thumbnailCAMDVMZ6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBexDxhumg3lPNKRR19lCeCNg2TG5HFEENxemrmPebNHFQKp-UWUfHp-m_5DU5ZuEYa-qNQXM4T54WvmzOyOHGL9AVqXLCIPRg_SuCtqCP3tCtOEeQqJl-SLNpt7Vy2W0EnMJSMCddLJ9/s1600/thumbnailCAMDVMZ6.jpg" /></a></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: Georgia; font-size: small;">Nessuno può eguagliare Buscaroli per erudizione e vastità di esperienze, scienza e saggezza impervia, onestà e la chiarezza di idee ed l’ intrepido caratteraccio: egli non si discute, è semplicemente un <em>monstrum,</em> a cui inchinarsi con deferenza ed ammirazione e rispettoso ossequio.</span></strong></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-52482193529891071602012-03-27T10:58:00.000-07:002012-03-27T11:11:27.947-07:00Orazio cantore della dignità umana<p align="justify"><em>Quinto Orazio Flacco</em> è ancora il nostro maestro: sappiamo che questo grande autore classico mise in prima linea la libertà dell’uomo.la sua celebre frase carpe diem racchiude una profonda saggezza: <em>carpere </em>significa esercitare un elegante gusto per il piacere non esclusivamente materale e <em>diem</em> indica tutta la limitatezza della natura della persona, la sua fragilità nella temporalità del vivere, nella precarietà dell’esistenza.</p> <p align="justify">Sfidare il fuggire del tempo ed avere il coraggio della morte, conquistando l’intensità ed il valore dell’attimo che scorre.</p> <p align="justify"><em>Dum loquimur, fugerit invida aetas…</em></p> <p align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmVRUq7CzAHIrKoPlrpsfNvs9eImvq_YSLQb6-0aWD7-QYPtiK5ixC5VA61gYA3BOZ58iveycGoqaevlkCfS-yQK2gg2M6QMXqi0ozgwFPKTjV0gv6jCuUY-U7jo0zWmR9RPv5gJS1lRna/s1600-h/untitled%25255B3%25255D.png"><img style="display: inline" title="untitled" alt="untitled" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhflkOuX9M707qy40zmAnP5BpeJnB3UccbEdRhJssz2EyNvHcPh5Ja2uIQ4ArvVqcGJyLeZ8fkH1F423YLbuE1IuW_LgPRq2g_Yz2WGs-_w05qKizYdmtqQP6y6UW-FC41-h6NcgbU52ujo/?imgmax=800" width="192" height="135" /></a></p> Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-83155616179048027502012-03-20T12:29:00.000-07:002012-03-20T12:29:45.300-07:00Benigni e l' anniversario dell'Unità d'Italia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #073763;">E' stato un bel colpo di teatro quello del Quirinale, adatto ai tempi che viviamo.</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #073763;">Se non altro Benigni incarna il cambiamento ideologico della piazza per così dire nazional- popolare, quella che, imbevuta di cultura post marxista e gramsciana, ha scoperto a modo suo la patria.</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #073763;">Un<em> revirement</em> considerato impossibile fino a pochi anni orsono e realizzabile solo grazie all'elezione di un comunista doc come Napolitano. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #073763;">Non so se ci si debba rallegrare o sghignazzare alla vista di un comico,il quale dopo aver recitato Dante davanti a milioni di telespettatori, ignorando la natura profondamente reazionaria ed imperialista del Poeta, ha voluto celebrare il Pantheon del nostro risorgimento, espungendolo da richiami monarchici e<em> cavouriani.</em> </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtIUBLAO0eFY3HqTTVZQB3T8XHBskwwaStiaHSpFVz7dzPTCwv04mbLVXjk-azsaKBVr_B-MFM1M0J1mlLKb4KFNd7CQsP2iTOsGxrgkx6XAtwYwusUvA7dqhvBx3sqxuKdZjaECyDLjeE/s1600/3089543067.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtIUBLAO0eFY3HqTTVZQB3T8XHBskwwaStiaHSpFVz7dzPTCwv04mbLVXjk-azsaKBVr_B-MFM1M0J1mlLKb4KFNd7CQsP2iTOsGxrgkx6XAtwYwusUvA7dqhvBx3sqxuKdZjaECyDLjeE/s320/3089543067.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #073763;">Limitiamoci a guardare lo spettacolo,considerandolo come un passo obbligato per incorniciare il <em>minimalismo</em> politico ed etico del regime partitocratico, durante il quale sono andati ad ingrossare l'esercito dei politicanti- comici quasi tutti i rappresentanti del popolo, saldamente incollati alle loro poltrone dal dopoguerra ad oggi.</span></strong></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-10486418778645317682011-09-21T11:11:00.000-07:002011-09-21T11:11:46.165-07:00I covili<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #fffffa; color: #b00000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; letter-spacing: 1px; line-height: 21px;">«E tali “rifugi contro l’inclemenza del tempo” paiono essere verosimilmente quei “covili d’uomini” ricavati dalle selve e contrapposti da Giambattista Vico alle “selve delle città”, alle città divenute selvagge, sì che appunto gli uomini che tali “covili” abitano vengono qualificati come selvaggi, come “omini salvatici”, “uomini dei boschi” — insieme abitanti della selva e “coloro che si salvano” —, dagli abitanti delle città inselvatichite”»<cite style="background-color: inherit; color: #001000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; font-style: inherit; letter-spacing: 0.4pt; line-height: 21px; text-decoration: none;"> </cite></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: #fffffa; color: #b00000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; letter-spacing: 1px; line-height: 21px;"><cite style="background-color: inherit; color: #001000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; font-style: inherit; letter-spacing: 0.4pt; line-height: 21px; text-decoration: none;"><br />
</cite></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvzCcfQzn9U64_WAYd5lNdnc21zzlLk-4J2jBLvUdbdwRAy1rzuOMZbywryTVnMqG7Yy8ndLrRuZYq-UrKBqin-bCJ0ojBmyynUf42EE3Wy_KDP85iaNyElCEpKTvNIlsPQFleUWlV-5T8/s1600/220px-Ruetli01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvzCcfQzn9U64_WAYd5lNdnc21zzlLk-4J2jBLvUdbdwRAy1rzuOMZbywryTVnMqG7Yy8ndLrRuZYq-UrKBqin-bCJ0ojBmyynUf42EE3Wy_KDP85iaNyElCEpKTvNIlsPQFleUWlV-5T8/s1600/220px-Ruetli01.jpg" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="background-color: #fffffa; color: #b00000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; letter-spacing: 1px; line-height: 21px;"><cite style="background-color: inherit; color: #001000; font-family: Georgia, Garamond, 'Times New Roman', serif; font-size: 15px; font-style: inherit; letter-spacing: 0.4pt; line-height: 21px; text-decoration: none;">Giovanni Cantoni</cite></span></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-92198077555293146822011-09-19T11:15:00.000-07:002011-09-19T11:15:03.560-07:00'I trucchi USA non fermano la Bufera'<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD7Me55MxdiQ8P4rqmqyGeH2v8g0EBoBibhS56sIIUgasZqwgpNLMjqxOR7vAJ9yOouX8X7J8Y7Knj3b6Zu_fOTyQMnqfvKzUWA51tNz3s0q6DX5crv2uxPcVQZajBnfEQyADvJ9PgPjTH/s1600/1000144.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD7Me55MxdiQ8P4rqmqyGeH2v8g0EBoBibhS56sIIUgasZqwgpNLMjqxOR7vAJ9yOouX8X7J8Y7Knj3b6Zu_fOTyQMnqfvKzUWA51tNz3s0q6DX5crv2uxPcVQZajBnfEQyADvJ9PgPjTH/s320/1000144.jpg" width="320" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b><br />
</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Gli espedienti ai quali Sec e Tesoro degli Stati Uniti si sono votati confermano che giovedì scorso la situazione dei mercati non era più soltanto seria, era disperata. Eppure quanti su tanti giornali spiegano la crisi paiono volersene dimenticare a memoria. E per un rimbalzo da borse alla cinese, ovvero finte, hanno ceduto troppo all’euforia. Mentre invece gli espedienti tentati restano per molti versi discutibili, e forse di precaria efficacia. Del resto tant’è: questo è il pressappochismo sortito da anni in cui si sono stampati più dollari che tappi di Coca-Cola. Per carità tralascio di citare che cosa tanti economisti hanno scritto fino all’altro ieri. Lasciamo stare; vediamo invece quali rischi di incoerenza e quanti margini di inefficacia vi siano nel gesto americano. </b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Bastasse davvero solo di vietare le vendite allo scoperto per risolvere le crisi finanziarie saremmo tutti a posto: neppure ci sarebbe stata la Grande Crisi degli Anni Trenta. Pure Hoover, 31° presidente degli Stati Uniti, era ossessionato dalle vendite al ribasso, che giudicava complotti. Finì nel ridicolo, perse le elezioni. Fa bene dunque McCain a non voler ripetere i suoi errori, e a chiedere la rimozione di Cox, presidente del Sec. Anni fa la Securities and Exchange Commission permise di alzare il livello di debito delle banche ora fallite, esagerando il rialzo. Per decreto ora invece blocca la principale delle scommesse al ribasso, con un atto che resta dubitabile. Infatti i short selling bloccati, lasciando gonfiati i vari valori finanziari, possono aggravarne il tracollo al loro sblocco. Inoltre vietando vendite allo scoperto si tampona la crisi, ma s’inaridisce una fonte di liquidità: in una situazione già illiquida si chiude uno dei canali di ricopertura. Vari titoli poi, come quelli sulle carte di credito, ne sono pericolosamente esclusi. Infine il divieto è di molto complicato dall’esistenza d’altri generi di scommesse al ribasso scambiate tra investitori direttamente, non in Borsa. Insomma questo mercato truccato di una Wall Street evoluta Shanghai, coi suoi corsi manipolati dallo Stato, tampona forse la crisi, ma non è detto la risolva. </b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>C’è poco da fare: il ritorno alla salute richiede prima o poi inevitabile una distruzione vera di valori fittizi. E perciò anche l’altra misura, quella di creare un fondo mostruoso del Tesoro, in cui infilare mutui e crediti cartaccia, è disputabile nei suoi effetti. Dovrebbe acquisire a prezzi scontati valori enormi, mai prima pensati, tali da elevare di un sol colpo del 5% il debito Usa. E però in tal maniera si rischia pure il congelamento di valori fittizi, ovvero non remunerabili: l’esito giapponese degli anni ’90. I dubbi non finiscono: quanti abusi si verificheranno nella stima dei prezzi ai quali questa cartaccia sarà comprata coi soldi dei contribuenti. A prezzarli non sarà infatti un mercato che si è sospeso. Insomma siamo alla commedia di un liberismo finto, usato per speculare al rialzo, ma che si sospende al ribasso, e di una globalizzazione che allora è stata solo una americanizzazione. Diviene lecito a chiunque, temo, chiamare truffa, gli imbrogli di borsa per via dei quali gli Usa si sono mantenuti almeno dalla presidenza Clinton in un livello di consumi innaturali. E con che esito alla fine? Mercati finanziari americani sotto tutela dello Stato; alla cinese. Appunto alla comunista: coi guadagni incassati poi da pochi, ma pagati da tutti. Von Hayek, i liberisti veri, predicavano ben altro: di mai stampare moneta in eccesso. Il contrario di quanto s’è purtroppo, e troppo a lungo, plaudito per anni.</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b><br />
</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Geminello Alvi, 22.09.2008 'Il Giornale'</b></span><br />
<div><br />
</div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-64018077409615125842011-09-04T06:06:00.000-07:002011-09-04T06:06:03.390-07:00Giulietto 'il giulivo'<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: white;"></span><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font: normal normal normal 13px/19px Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0.6em; padding-left: 0.6em; padding-right: 0.6em; padding-top: 0.6em;"><div mce_style="text-align: justify" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">L'apologia della delazione fiscale del ministro e il suo sarcasmo nell'affermare che s'incrementeranno rapine e sequestri a danno dei più ricchi sono una ben misera autodifesa.<br />
Dietro il sorrisino di autosufficienza del giulivo Giulietto nazionale, Colbert in sedicesimo, si nasconde molta insicurezza sulle sorti sue e del governo.<br />
Quelli destinati a pagare più tasse sono ancora i ceti medio- piccoli; e le società di comodo saranno sempre un rebus , senza una seria riforma fiscale.<br />
Insomma siamo al battage pubblicitario per nascondere una grave ed irreparabile impotenza a riformare il sistema e a superare la demagogia.<img alt="jacovitti03" class="alignnone size-medium wp-image-1168" height="250" mce_src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/jacovitti031-300x250.jpg" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/jacovitti031-300x250.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px;" title="jacovitti03" width="300" /></span></span></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-45574409087011530792011-09-03T09:06:00.001-07:002011-09-03T13:58:44.721-07:00L' arroganza dei servi del potere<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #0f2233; font-family: Verdana, 'BitStream vera Sans', Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17px;"></span><br />
<div class="postContent" style="font-family: Verdana, 'BitStream vera Sans', Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden; padding-bottom: 0px; padding-left: 15px; padding-right: 25px; padding-top: 0px;"><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;"><br />
<img alt="schiavi e servi_400" class="alignnone size-medium wp-image-1160" height="148" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/schiavi-e-servi_400-300x148.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; max-width: 600px;" title="schiavi e servi_400" width="300" />C’è gente che, per l’abitudine a servire i potenti, come la ‘ Lumachella della vanagloria ‘ di Trilussa, pensa di scrivere la Storia e di potersi permettere qualsiasi arroganza. In realtà l’ignoranza e la maleducazione sono insopportabili per qualsiasi padrone, il quale, una volta servitosi delle piccole persone, se ne libera al più presto. Non s’illudano i servi di professione, privi di senso del ridicolo e condannati alla solitudine e al disprezzo, di poter ottenere il seppur minimo vantaggio dalla prosternazione al capo e dalla piaggeria.<br />
L’insensibilità per il bello non si concilia con un minimo di autocritica ed autoironia e si accompagna spesso alla totale mancanza d’intelligenza. Noi non accettiamo la politica politicante, per la quale nutriamo il massimo disgusto ed infine un’assoluta indifferenza.</span></strong></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-87446903007960121002011-09-03T09:04:00.001-07:002011-09-05T10:29:49.403-07:00Chi ha paura della bella donna?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #0f2233; font-family: Verdana, 'BitStream vera Sans', Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17px;"></span><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><img alt="" src="http://images-srv.leonardo.it//progettiweb/attimo-fuggente/foto/img_4e5fc06732b6e_middlea.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; max-width: 600px;" /></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">Chi ha paura della bella donna?</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"><br />
</strong></span><br />
<span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">Domanda difficile.</strong></span><br />
<span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"><br />
</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">Ormai la pornografia dilaga e la volgarità ha superato ogni limite, ma forse, proprio per questo, è censurabile pubblicare l’immagine di una bella donna così come iddio la creò.</strong></span><br />
<span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"><br />
</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">In Internet vedete tutte le brutture possibili ed immaginabili e paiono acqua fresca, ma se vi azzardate a pubblicare una foto innocente, che ritrae una donna nuda ed attraente per come la natura la conserva tra i profumi di rosa e le mille meravigie del mondo, salta all’occhio del censore l’anomalia e scatta il riflesso condizionato che il<em style="font-style: italic;"> bello non va</em>.</strong></span><br />
<span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"><br />
</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">E’ troppo stridente con i gusti massificati, modellati da bemn altri esempi dal cinema, i giornali e la televisione.</strong></span><br />
<span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"><br />
</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;">Ora, volete dirmi che cosa di meglio si può offrire dell’immagine di questa donna alla vista pura del’uomo normale, che voglia sottolineare le sagge parole di Henry Miller sull’erotismo quando scrive:</strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75;"><i>‘Il sesso e’ una delle nove ragioni per la reincarnazione; le altre otto sono senza importanza’.</i></span></strong><br />
<strong style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75;"><br />
</span></strong></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75;">La prima ragione la ricordino i custodi del cattivo gusto è proprio lei:<i> la bella donna.</i></span></strong></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong></span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75;"><strong style="font-weight: bold;"></strong><span class="Apple-style-span"><br />
<strong style="font-weight: bold;">[</strong></span><strong style="font-weight: bold;"><i>La foto è tratta da ''Figurines''- Ippophot</i> ]</strong></span></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-12946656937515808562011-08-29T03:58:00.000-07:002011-08-29T03:58:29.544-07:00L'oroscopo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #a6dfc4; font-family: 'Lucida Grande', 'Lucida Sans Unicode', Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px;"></span><br />
<div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Ho un rapporto semi - conflittuale con i segni zodiacali e con l'oroscopo.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Fondamentalmente sono incredulo, ma a volte subisco qualche suggestione particolare, che m'induce a ricredermi.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Per esempio i miei occasionali incontri con persone appartenenti alla categoria dello S<em>corpione</em> hanno avuto esisti disastrosi sotto ogni profilo ed in maniera inequivocabile.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Sono bastati pochi giorni, se non attimi, a rendermi consapevole della totale incompatibilità di carattere con gli esemplari di quella specie , specialmente se di sesso femminile.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>E'quindi del tutto inutile ormai che io mi attardi con costoro per verificare se con l'accicendarsi delle costellazioni qualcosa sia cambiato nelle possibili relazioni.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Non voglio apparire un narcisista definendo ottimi, fin dalla più tenera età, <em>i rendez-vous</em> con gli amici e le amiche del <em>Toro, </em>a mio avviso tra i più fausti del disegno celeste.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Poiché siamo da pochi giorni nella sfera della<em> Vergine, </em>non posso sottrarmi ad accennare anche alla sua particolare posizione, nell'ambito dei miei interessi sentimentali. Non sono probabilmente del tutto obbiettivo nella valutazione, ma considero assai positivamente gli appartenenti a questo club zodiacale: ne fanno parte familiari e partner che hanno spesso arricchito il mio patrimonio di conoscenze. Essi sono creativi, pieni d'idee ed iniziative, sensibili sul piano degli affetti ed assai vivaci sul piano sentimentale.</strong></span></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><span style="color: navy;"><strong>Sono lieto ogni volta che ho la fortuna d'imbattermi in qualcuno di loro, avendo la consapevolezza, finora mai smentita, che si tratterà di una <em>liaison</em> amichevole, basata sulla fiducia e l'entusiamo, la stima e l'affetto sincero.</strong></span></div><span class="Apple-style-span" style="background-color: #a6dfc4; font-family: 'Lucida Grande', 'Lucida Sans Unicode', Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px;"><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqqAkMt75xsaet6izccJUY3wW1EDxGTEi6xy0GBCwOUp17ewj3nGheS-axUUlQgkENDcD3p3oRkUWD1XA-ajtatjWNPEcPQWQeYGlCkmc67WOyIciEsK-ApLHB-IkZOK8oaifZqBy1OCKc/s1600/1314026874.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="319" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqqAkMt75xsaet6izccJUY3wW1EDxGTEi6xy0GBCwOUp17ewj3nGheS-axUUlQgkENDcD3p3oRkUWD1XA-ajtatjWNPEcPQWQeYGlCkmc67WOyIciEsK-ApLHB-IkZOK8oaifZqBy1OCKc/s320/1314026874.jpg" width="320" /></a></div><div style="font-size: 12px; margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 20px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><br />
</div></span></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-39126041088382460072011-08-26T03:06:00.001-07:002011-08-26T03:06:59.337-07:00L'estate è un carnevale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #f5f4f4; font-family: 'Lucida Grande', 'Lucida Sans Unicode', Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 13px;"></span><br />
<h2 class="date" style="font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 19px; margin-bottom: 3px; margin-left: 0px; margin-right: 5px; margin-top: 0px; padding-bottom: 3px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 3px;"><br />
</h2><div class="posttext"><div class="posttext-decorator1"><div class="posttext-decorator2"><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: x-small;"><strong><a href="http://ilblogdisampi.myblog.it/media/00/00/3232826735.jpg" style="color: #d10001; text-decoration: none;" target="_blank"><img alt="carnevale" id="media-1713872" src="http://ilblogdisampi.myblog.it/media/00/00/731786347.jpg" style="border-bottom-style: none; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-style: none; border-left-width: 0px; border-right-style: none; border-right-width: 0px; border-top-style: none; border-top-width: 0px; float: left; margin-bottom: 0.7em; margin-left: 0px; margin-right: 1.4em; margin-top: 0.2em;" title="" /></a><span style="font-size: small;">Dal <em>Manzanarre al Reno</em>, si potrebbe dire, non è che un susseguirsi di feste e festicciole, con repliche delle sfilate di maschere del Carnevale.</span></strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Non v'è borgo sperduto dell'Italia turistica che rinunci alle sue esibizioni di maschere, magari importate da altri centri. Non mancano le notti bianche con negozianti impegnati a vendere di tutto, né cantanti o gruppi musicali destinati a strimpellare canzoni e canzonette inneggianti all'amore e all'allegria, volenti o no, i malcapitati che si trovano a trascorrere le vacanze in simili osti o i poveri abitanti stupefatti da tanto buonumore forzato in piena crisi globale.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>I Comuni esultano spendendo denaro pubblico ed acquisendo il favore dei più sprovveduti fra i cittadini, che hanno bisogno di divertirsi, dimenticando gli affanni quotidiani per un reddito che si assottiglia sempre di più, a causa di un debito in crescita e dell'inflazione, quella sì, in ripresa.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Nessuno si chiede quale giovamento possano trarre le città da tutte queste iniziative da <em>Circo Barnum</em>, volte semmai ad aggravare la situazione economica e non a fornire, magari, servizi importanti per la collettività.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Siamo il paese delle scemenze.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Quando, tanti anni fa, l<em>'Assessore Progressista Nicolini</em>coniò il termine<em> effimero,</em> per sottolineare la qualità degli interventi a favore della <em>cultura</em>, tutti si chiesero se fosse uno scherzo e se il prefato disinvolto politico romano <em>c'era o ci faceva</em>...</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Poi, l'assuefazione allo sperpero, all<em>'assistenza pubblica</em> ad attori, guitti, sperimentatori e quante mai categorie dello spettacolo possano esistere, ebbe la meglio e nessuno si meravigliò più delle follie delle varie amministrazioni locali e regionali, che fecero a gara per buttare al vento i soldi dei contribuenti, in cambio del nulla assoluto.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>La scuola di <em>Nicolini</em> era improntata al classico <em>panem et circenses,</em> ovvero alla politica delle <em>brioches</em> della povera regina <em>Maria Antonietta (</em>che, perlomeno, finì sotto la gligliottina), e si diffuse in tutta la nazione a macchia d'olio, divenendo un imperativo categorico per tutti gli amministratori degni di questo nome.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Il guaio più grave è che costoro, pur facendo parte della casta tanto vituperata, continueranno a prendere in giro il popolino e non finiranno mai con le teste mozze.</strong></span></div><div><span style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong><br />
</strong></span></div></div></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-5862218292793671252011-08-25T03:07:00.001-07:002011-08-25T03:07:59.354-07:00Riscoprire Bukowski<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: black; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; margin-bottom: 8px; margin-left: 8px; margin-right: 8px; margin-top: 8px;"><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Ho ri- scoperto il maledetto <em>Bukowski</em>, la sua ironia, la sua umanità e la sua intelligenza corrosiva.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Un anti-moderno per eccellenza, un grande testimone del nostro tempo.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Nei riguardi delle donne , mi pare che non ci siano tanti scrittori contemporanei che ne sappiano elogiare la bellezza in tutti i sensi (anche se, a volte, causticamente).</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Azzardo pure che <em>Bukowski</em> sia in fondo uno spirito religioso: parla di dio come di un suo compagno di viaggio, pronto a nominarlo nei momenti più impensati e con un sottinteso rispetto. A volte lo implora silenziosamente, sperando che esista e continui a stargli a fianco.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Quel che mi colpisce è la sua inesauribile vena sarcastica, il saper vedere le cose oltre le apparenze ed i luoghi comuni: non c'è nulla che possa fermarlo nelle sue scorribande contro la banalità degli uomini (considerati, non senza pietà, la <em>fogna</em> dell'universo), le abitudini insulse della loro vita quotidiana, il conformismo, il dolore, l'assenza di luce nel loro cammino tra le assurdità dell'esistenza e il gioco perverso del caso.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Quest'umanità imprigionata nelle regole imposte dalla società per garantire una sicurezza, che si ritrova più comodamente in una cella di penitenziario, merita uno sguardo penoso, improperi e disprezzo, ma anche una punta di commozione per i deboli e i diseredati, per i<em> travet</em>di lavori necessitati dall'istinto di sopravvivenza.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Senza dubbio, un nichilista anarchico, che non ha perso però la capacità di credere nel riscatto, al di là dell'alcool e della degradazione delle megalopoli, della modernità fine a se stessa e del culto del denaro.</strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong>Mi ricorda <em>Henry Miller</em>, ma gli aspetti della sua personalità sono molteplici e non si può rassomigliare che a se stesso: un ribelle senza paura, sempre pronto a far esplodere la sua rabbia contro la caduta da un<em> eden</em> forse mai esistito.<a data-mce-href="http://impertinente.myblog.it/media/00/02/2421629637.jpg" href="http://impertinente.myblog.it/media/00/02/2421629637.jpg" target="_blank"><img alt="alce-nero1.jpg" data-mce-src="http://impertinente.myblog.it/media/00/02/2067167867.jpg" data-mce-style="float: right; margin: 0.2em 0 1.4em 0.7em;" id="media-1712881" src="http://impertinente.myblog.it/media/00/02/2067167867.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; float: right; margin-bottom: 1.4em; margin-left: 0.7em; margin-right: 0px; margin-top: 0.2em;" title="" /></a></strong></span></div><div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" data-mce-style="color: #000080; font-family: georgia, palatino; font-size: medium;" style="color: navy; font-family: georgia, palatino; font-size: small;"><strong><em>Bukowski</em> è un guerriero indiano, che corre incontro alla morte, galoppando nella sconfinata prateria della miseria umana, invocando il sole della rivincita.</strong></span></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-69011676683068568222011-08-13T12:15:00.000-07:002011-08-13T12:15:14.093-07:00La galassia della crisi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #fafafa; color: #333333; line-height: 16px;"></span><br />
<div class="postinfo" style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 1em; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;"><br />
</span></span></div><div class="entry" style="clear: both; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #003366; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-family: georgia, palatino; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><img alt="ferilli19" class="alignnone size-medium wp-image-930" height="300" src="http://festina_lente_ussaro.blog.tiscali.it/files/2011/08/ferilli19-219x300.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-color: rgb(51, 51, 51); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-left-color: rgb(51, 51, 51); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(51, 51, 51); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-top-color: rgb(51, 51, 51); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; float: left; margin-bottom: 3px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 3px; max-width: 95%; padding-bottom: 3px; padding-left: 3px; padding-right: 3px; padding-top: 3px;" title="ferilli19" width="219" />La crisi diventa un momento di riflessione sulle sorti nostre e del mondo: più diventa aggressiva e più l’universo delle nostre conoscenze, delle esperienze di vita, di familiari ed amici, di tante persone frequentate, dei luoghi cui eravamo affezionati diventa lontano e quasi scompare.</span></strong></span></div><div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #003366; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-family: georgia, palatino; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Diventiamo un punto infinitesimale della galassia, un pulviscolo senza passato né avvenire.</span></strong></span></div><div style="margin-bottom: 1em; margin-top: 1em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="color: #003366; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="font-family: georgia, palatino; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Neanche un ammirevole seno di donna riesce a fare il miracolo di riportarci sulla terra.</span></strong></span></div><div id="fb-div" style="display: block; float: left; height: 25px; margin-bottom: 20px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 461px;"><div style="line-height: 16px; margin-bottom: 10px; margin-top: 1em; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"></div></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-69436753634139637962011-07-24T02:42:00.000-07:002011-08-13T05:35:12.964-07:00Tempus fugit:Un Flaiano a Roma un anno fa...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi-gQSlMX9MBEOEGuWyPQYMZ1sVJCS0EAcae5yZfR30uprHuGC_6i-Da1s6euFXnxco4rxOkh2nuXvAJ08nZ2mNQ9PyZwDLbHiXGOeWghXMfH0sNJW-8bQo7SVMUO-GOivWS79-c3AwzVg/s1600/flaian.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi-gQSlMX9MBEOEGuWyPQYMZ1sVJCS0EAcae5yZfR30uprHuGC_6i-Da1s6euFXnxco4rxOkh2nuXvAJ08nZ2mNQ9PyZwDLbHiXGOeWghXMfH0sNJW-8bQo7SVMUO-GOivWS79-c3AwzVg/s320/flaian.jpg" width="217" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="color: #464646; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; line-height: 21px;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #464646; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; line-height: 21px;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #464646; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; line-height: 21px;">Ennio Flaiano nasceva a Pescara esattamente cento anni fa: il 5 marzo del 1910. Fu adottato da Roma, dove visse fino alla fine, nel 1972. E domani, venerdì 5 marzo, il Comune lo festeggia con una manifestazione nella Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, dove, a partire dalle 17, si alternano testimoni, intellettuali, critici e artisti italiani a ricordare lo scrittore, considerato ormai uno dei più grandi del Novecento italiano. Parleranno Lina Wertmuller e Carlo Lizzani, Mauro Canali e Mirella Serri, Paolo Mauri e Alain Elkann, Italo Moscati e Giosetta Fioroni, Raffaele La Capria e Daniele Protti, Giovanni Sedita e Giuseppe Giannotti. Vengono proiettati un video di immagini inedite di Flaiano a cura di Rai Storia e due interviste inedite a Giovanni Russo e a Tonino Guerra. Lino Capolicchio legge alcuni brani tratti dai suoi libri, che hanno quasi sempre la città come protagonista. A cominciare dal celeberrimo «Un marziano a Roma», parabola satirica dove Flaiano immagina che un marziano, sbarcato da un’aeronave a Villa Borghese venga prima accolto con grande solennità e ricevuto perfino dal papa e alla fine fagocitato dalla noia dei romani che lo sbeffeggiano convincendolo a ripartire.</span><br />
<div style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"></div><div style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">E proprio da quel racconto, poi trasformato in spettacolo teatrale</span>, trae origine il titolo della manifestazione per il centenario, «Un Flaiano a Roma. Centenario di un non-conformista», che prevede, oltre all’intervento di domani in Campidoglio, un omaggio alla casa del Cinema (largo Mastroianni 1), dove dal 5 all’8 marzo verranno proiettati film da lui sceneggiati, come «Villa Borghese» di Gianni Franciolini, «I Vitelloni», «8 e 1/2» e «Il Bidone» di Federico Fellini, «Parigi è sempre Parigi» di Luciano Emmer, «La cagna» di Marco Ferreri, «Fantasmi a Roma» di Antonio Pietrangeli, «La Notte» di Michelangelo Antonioni, «Tempo di uccidere» di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo con cui Flaiano aveva vinto il premio Strega.</div><div style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><b></b></span></div><table align="right" class="foto-v-right" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 0px; -webkit-border-vertical-spacing: 0px; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: #ededed; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: rgb(145, 146, 146); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-collapse: separate; border-color: initial; border-left-color: rgb(145, 146, 146); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(145, 146, 146); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-style: initial; border-top-color: rgb(145, 146, 146); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; float: right; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 0px; margin-left: 1em; margin-right: 0px; margin-top: 1em; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline; width: 1px;"><tbody style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">
<tr style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 0.8em; font-style: inherit; font-weight: bold; line-height: 1.4; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0.5em; padding-left: 0.5em; padding-right: 0.5em; padding-top: 0.5em; text-align: left; vertical-align: baseline;"><img align="right" alt="" border="0" height="180" src="http://images.roma.corriereobjects.it/media/foto/2010/03/04/felli--140x180.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 11px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;" title="" width="140" /></td></tr>
<tr style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><td style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 0.8em; font-style: inherit; font-weight: bold; line-height: 1.4; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0.5em; padding-left: 0.5em; padding-right: 0.5em; padding-top: 0.5em; text-align: left; vertical-align: baseline;"></td></tr>
</tbody></table><b></b>Ma Flaiano, giornalista al «Mondo», fu vicino soprattutto a Fellini, nei progetti e durante la lavorazione di molti film, tra i quali «La dolce vita». In «La solitudine del satiro» (ed. Adelphi), il libro che raccoglie la maggior parte dei suoi scritti su Roma, annota nel giugno del 1958 il bozzetto di quello che sarà l’episodio più straziante del film e la nascita di un personaggio poi diventato mitico, il paparazzo: «Una società sguaiata, che esprime la sua fredda voglia di vivere più esibendosi che godendo realmente la vita, merita fotografi petulanti. Via Veneto è invasa da questi fotografi. Nel nostro film ce ne sarà uno, compagno indivisibile del protagonista. Fellini ne conosce il modello: un reporter d’agenzia, di cui mi racconta una storia abbastanza atroce. Questo tale era stato mandato al funerale di una personalità rimasta vittima di una sciagura, per fotografare la vedova piangente; ma per una qualche distrazione, la pellicola prese luce e le fotografie non erano riuscite. Il direttore d’agenzia gli disse. "Arrangiati. Tra due ore portami la vedova piangente o ti licenzio e ti faccio anche causa per danni". Il nostro reporter si precipitò allora a casa della vedova e la trovò che era appena tornata dal cimitero, ancora in gramaglie, e vagante da una stanza all’altra, istupidita dal dolore e dalla stanchezza. Per farla breve: disse alla vedova che se non riusciva a fotografarla piangente avrebbe perso il posto e quindi la speranza di sposarsi, perché s’era fidanzato da poco. La povera signora voleva cacciarlo: figurarsi che voglia aveva di fare la commedia dopo aver pianto tanto sul serio. Ma qui il fotografo, in ginocchio, a scongiurarla di essere buona, di non rovinarlo, di piangere solo un minuto, magari di fingere!, solo il tempo di fare un’istantanea. Ci riuscì. La povera vedova, una volta presa al laccio della pietà, si fece fotografare piangente sul letto matrimoniale, sullo scrittoio del marito, nel salotto, in cucina».<br />
<div style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"></div><div style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Ora si trattava di trovare a questo fotografo un nome esemplare</span> «perché il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà"». Non sapevano che inventare. Alla fine aprono a caso «Sulle rive dello Ionio», un libretto di George Gissing (Flaiano lo chiama Gessing), scrittore del tardo periodo vittoriano innamorato della Calabria. «Troviamo un nome prestigioso: "Paparazzo". Il fotografo si chiamerà Paparazzo. Non saprà mai di portare l’onorato nome di un albergatore delle Calabrie, del quale Gessing parla con riconoscenza e con ammirazione. Ma i nomi hanno un loro destino». A settembre la sceneggiatura della «Dolce vita» è pronta. «E cominciano i soliti guai - annota Flaiano - Il produttore rifiuta il film. Ha dato in lettura il copione a quattro o cinque critici che ora ci guardano desolati e scuotono la testa: la storia è scucita, falsa, pessimista, insolente: il pubblico invece vuole un po’ di speranza. "No" diceva Eliot "il pubblico vuole soltanto un po’ di spogliarello, ma quel che conta è ciò che riusciamo a fare alle sue spalle, senza che se ne accorga"».</div><div class="footnotes" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 1em; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 1em; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">Lauretta Colonnelli<br />
«Corriere della sera», edizione romana, pagina 15<br />
<strong style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 5px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;">04 marzo 2010</strong></div><div><strong style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-family: inherit; font-size: 14px; font-style: inherit; font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 5px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><br />
</strong></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-65275476425115078832011-06-22T05:53:00.000-07:002011-06-22T06:03:08.919-07:00Citazioni per caso: decadimento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>'' Ultimamente mi sembra di notare un certo decadimento: è pieno di </b></span><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>personaggi minori assolutamente incapaci di proposte interessanti, biliosi,</b></span><span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>inutilmente aggressivi, molto spesso di un'ignoranza disarmante...''</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b><br />
</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #5f7083; font-family: Verdana, Tahoma, sans-serif;"></span><br />
<h2 style="font-weight: normal; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">da: it.narkive.com</span></h2><div><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br />
</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br />
</span></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-16775245907235853812011-05-22T00:57:00.001-07:002011-05-22T00:57:45.938-07:00Ricordo di Panfilo Gentile<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuWZBUL7VgN8Id2ocdIe_UbcxmBvgyLgGkkBHXvn7q2cycdm2fxTadAo_T5M0eBW9CzPcheZD1j93oHOYlMig1aMLH0OCD7AMN3zLgxESjz_Yg5cvHa6a0IQwOiq0dv7yvpNd8vYgPhRWq/s1600/vasogr.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuWZBUL7VgN8Id2ocdIe_UbcxmBvgyLgGkkBHXvn7q2cycdm2fxTadAo_T5M0eBW9CzPcheZD1j93oHOYlMig1aMLH0OCD7AMN3zLgxESjz_Yg5cvHa6a0IQwOiq0dv7yvpNd8vYgPhRWq/s1600/vasogr.jpg" /></a></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">di <span style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">M. Griffo</span></span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;"><span class="sc" style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Panfilo Gentile n</span>acque a L'Aquila il 28 maggio 1889, primogenito di Vincenzo, avvocato e uomo politico (fu anche presidente della Provincia), e di Giuseppina Giorgi. Dopo la laurea in giurisprudenza non volle seguire la professione paterna e, allievo di G. Del Vecchio, conseguì giovanissimo la libera docenza in filosofia del diritto, tenendo poi liberi corsi di questa materia presso le università di Bologna e di Napoli.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Nel corso del soggiorno bolognese frequentò A. Oriani e si legò di amicizia con M. Missiroli. Socialista di orientamento massimalista, fra il 1911 e il 1913 collaborò all'<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Unità</em> di G. Salvemini e all'<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Avanti!</em>.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Fra gli scritti di carattere scientifico di questo primo periodo: <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Sulla dottrina del contratto sociale. Appunti storico-critici</em> (Bologna 1913), dove, appoggiandosi alle teorie di J.-J. Rousseau, si mostra favorevole a un regime assembleare in cui l'esecutivo sia decisamente subordinato al legislativo; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Per una concezione etico-giuridica del socialismo, secondo i principi dell'idealismo critico</em> (ibid. 1913), in cui, seguendo l'interpretazione di G. Gentile, parte dall'assunto che la dottrina marxista sia una coerente filosofia della storia che però non dà fondamento etico al socialismo, inteso "come disegno ideale di giustizia" (p. 93). Di tale fondazione, necessaria per rendere "la visione del socialismo teoricamente più esatta, e praticamente più feconda" (p. 97), il G. rintraccia le origini nel principio kantiano dell'uguale libertà e dignità di ciascuno nel concetto di Stato di J.G. Fichte, in Rousseau, nelle idealità della Rivoluzione francese.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Neutralista intransigente, rimase costantemente avverso alla guerra anche dopo lo scoppio del conflitto mondiale e, nel dopoguerra, continuò a professare le sue idee socialiste. Stabilitosi definitivamente a Roma, fu critico letterario del quotidiano <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Paese</em> di F. Ciccotti. Avversario del fascismo, nel 1925 fu tra i firmatari del manifesto antifascista di B. Croce. Ritiratosi dalla vita pubblica, rinunciò alla carriera universitaria ed esercitò l'avvocatura, difendendo anche imputati che dovevano presentarsi al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. In questo periodo i suoi studi si volsero soprattutto alla storia delle religioni ma non scemò del tutto l'interesse per i temi trattati in precedenza, come dimostra il saggio <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Storicismo e conservatorismo nella filosofia del diritto di Hegel</em>, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Rivista internazionale di filosofia del diritto</em>, VII (1927), pp. 151-169, favorevolmente recensito da Croce.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Il primo frutto del nuovo indirizzo di ricerca fu il <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Sommario d'una filosofia della religione </em>(Bari 1923) dove il G. delinea un'interpretazione generale del fenomeno religioso alla luce della filosofia moderna (soprattutto G.W.F. Hegel e Croce), cui fece seguito <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">L'ideale d'Israele</em> (ibid. 1931), che ebbe una recensione di E. Buonaiuti. Il frutto più maturo di questi studi è, comunque, la <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Storia del cristianesimo dalle origini a Costantino</em>, pubblicato solo nel dopoguerra (Firenze 1946).</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">In questo lavoro si delinea un'interpretazione laica della nuova religione, inquadrata nel contesto dei fenomeni culturali e politici del tempo. Per il G. la originalità del cristianesimo consiste nella combinazione dei caratteri giudaici con le istanze soteriche dei culti misterici diffusi all'epoca, spogliate, però, dei contenuti magici e ricondotte a un principio morale, la salvezza essendo legata a una rigenerazione etica; il G. dimostra qui padronanza delle fonti e della letteratura relativa, tant'è che, molti anni dopo, poté ristampare l'opera senza aggiornamenti (S<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">toria del cristianesimo dalle origini a Teodosio</em>, Milano 1969) a eccezione dell'aggiunta di un capitolo che risale, con ogni evidenza, alla stesura della prima edizione.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">A quest'ordine di interessi appartiene anche <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il genio della Grecia</em> (Roma 1947), che raccoglie il testo delle lezioni tenute dal G. presso la YMCA (Young men christian association) di Roma negli anni Trenta.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Si tratta di una ricostruzione sintetica della civiltà greca che il G. definisce come un universo laico, in cui le esperienze intellettuali sono per la prima volta affrancate dalla mitologia che le avvolgeva nelle civiltà precedenti, e possono, quindi, aprirsi alla comprensione razionale del mondo e alla costruzione dello spazio della <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">polis</em>.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Questi studi marcano un periodo della vita del G., che egli rievocò con queste parole: "quando l'avvenire sembrava senza speranza, noi ci rifugiammo nel passato" (<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il genio della Grecia</em>, p. 5). Negli stessi anni abbandonò il socialismo e approdò a una visione liberale del mondo, cui restò sempre fedele; questa evoluzione si percepisce anche negli scritti sulla religione, come dimostrano l'accento posto sull'osservanza della legge come principio interiore, la sottolineatura positiva del razionalismo greco, l'accenno allo Stato liberale moderno "che riconobbe la libertà delle professioni religiose come un capitolo della generale libertà di opinione" (<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Storia del cristianesimo dalle origini a Teodosio</em>, Milano 1969, p. 331). Comunque, il volume che manifesta in modo evidente il suo distacco dalla originaria idea socialista apparve nell'immediato dopoguerra: <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Cinquanta anni di socialismo in Italia</em> (Milano 1947).</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">In esso la critica all'ideale che era stato presentato come "il regno di Dio, visto da un secolare" (<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ibid</em>., p. 31) viene espressa non solo in termini di dottrina, ma anche sul piano dei concreti comportamenti politici, fino a concludere che, con l'avvento del fascismo, "il movimento socialista restò seppellito sotto le macerie di quella democrazia alla cui rovina esso aveva largamente contribuito" (p. 204). Il G. non rinnega, invece, l'impegno neutralista dei socialisti tra il 1914 e il 1915, in quanto si trattò di una neutralità "incondizionata, assoluta, di principio" e non di quella "mercanteggiata di Giolitti e degli amici del principe di Bülow" (p. 136).</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Durante la seconda guerra mondiale il G. fu tra i promotori del movimento liberale italiano insieme con M. Pannunzio, L. Cattani, M. Ferrara, F. Libonati e collaborò assiduamente al quotidiano <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Risorgimento liberale </em>fin dalla fondazione. Nell'immediato dopoguerra fu anche commissario per la gestione temporanea della Società editrice Mondadori e dell'Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI), incarico, quest'ultimo, in cui poté praticare la sua passione zoofila e la sua competenza di allevatore. Continuò anche a partecipare attivamente alla vita del Partito liberale italiano (PLI).</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Fu consultore nazionale assegnato alla commissione Pubblica Istruzione e Belle Arti; per dissapori nella conduzione del partito rifiutò di candidarsi alla Costituente. Al III congresso del PLI (29 aprile - 3 maggio 1946), venne eletto nella direzione; in quella sede avversò l'accordo elettorale con il movimento dell'Uomo qualunque, dando vita a una corrente che si rifaceva alla "terza via" teorizzata da W. Röpke (Rinascita liberale). Al successivo congresso (30 novembre - 3 dic. 1947) fu tra gli esponenti di sinistra che presentarono una mozione, poi ritirata, per far confluire i loro voti sul candidato del centro: il che non impedì il successo, sia pure di stretta misura, della corrente di destra favorevole all'alleanza coi qualunquisti.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Il 5 dicembre il G., insieme con Pannunzio, N. Carandini, Cattani e altri, lasciava <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Risorgimento liberale</em>e usciva dal partito. Dal febbraio 1949 fu nella redazione del <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Mondo</em> di Pannunzio, dove si raccolse il gruppo della diaspora liberale. Il G. fu una delle colonne portanti del settimanale nei primi anni di vita, pubblicando regolarmente due articoli a numero: un <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Diario politico</em> firmato con lo pseudonimo di Averroè e un articolo culturale.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">I commenti di Averroè davano il tono politico generale al settimanale: intransigente difesa del mercato, anticomunismo e antifascismo, appoggio ad A. De Gasperi, insofferenza verso le correnti clericali della Democrazia cristiana. Un liberalismo, quindi, in cui oltre alla lezione di Croce si sentiva l'insegnamento di L. Einaudi, di Röpke e di F.W. von Hayek. Proprio Einaudi, allora presidente della Repubblica, espresse a Pannunzio apprezzamento per le rubriche tenute dal G. e intervenne poi per tentare una mediazione quando, nell'estate del 1951, il G., per ragioni personali più che per dissensi politici, lasciò il settimanale.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Nel 1952 il G. fu nominato direttore del quotidiano <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La Nazione</em> di Firenze, dove rimase solo pochi mesi (dal 1° aprile al 31 ottobre), non amando lasciare Roma. In quello stesso anno, su sollecitazione dell'allora direttore Missiroli, divenne notista politico del <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Corriere della sera</em>, incarico che tenne fino al 1966.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Nei suoi commenti e articoli di quegli anni sul <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Corriere</em> si mostrò avversario dell'apertura a sinistra e del Centrosinistra e risolutamente contrario all'estensione dell'intervento pubblico in economia. Queste posizioni di intransigente liberalismo finirono col portarlo a una visione pessimista della vita politica italiana, che caratterizzò in modo sempre più marcato i suoi scritti successivi.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">A testimoniare il costante impegno liberale in questo stesso torno di tempo, stanno anche l'opuscolo di propaganda <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Patria, libertà, iniziativa</em>, preparato in occasione delle elezioni del 1953, notevole per la rivalutazione dell'idea di nazione, e la direzione di un'opera collettiva a carattere divulgativo (<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Saggi storici sul liberalismo italiano</em>, Perugia 1953), al cui interno il G. curò personalmente lo studio <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Da Depretis a Giolitti</em> (pp. 285-338), dove tenta un bilancio equanime sull'attività dei governi liberali dopo la caduta della Destra. In particolare il G. esprime su Giolitti un giudizio articolato: fondamentalmente positivo, pur con qualche riserva per il suo liberalismo agnostico, riguardo al primo decennio del Novecento, decisamente negativo per gli anni successivi, della neutralità e precedenti all'avvento del fascismo.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Idee già largamente espresse in precedenza venivano sintetizzate nel volumetto <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">L'idea liberale</em> (Milano 1955), dove il G. ripropone la distinzione tra liberalismo e democrazia e riafferma la maggiore capacità del liberalismo di risolvere la questione sociale anche in confronto al comunismo. Da segnalare pure due sintesi relative alla più recente storia italiana: <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La restaurazione della democrazia (1944-1948)</em> (in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il secondo Risorgimento</em>, Roma 1955, pp. 367-403), e <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La vita dei partiti nel primo decennio repubblicano</em> (in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Aspetti di vita italiana contemporanea</em>, Bologna 1957, pp. 55-86).</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Con il trascorrere del tempo nel G. andarono accentuandosi, fino a rasentare l'eccentricità, alcuni dati caratteriali e abitudini di vita, come la passione per il gioco, la zoofilia, la fobia delle malattie; nei primi anni Sessanta, dopo un lieve attacco cardiaco, per quanto pienamente rimesso, prese a trascorrere intere giornate a letto o in poltrona senza più uscire di casa, dove riceveva le visite di amici e colleghi, come Missiroli, I. Montanelli, A. Guerriero, A. Giovannini.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Nonostante questa autoreclusione, continuò a lavorare intensamente collaborando a molte testate: oltre al <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Corriere della sera</em>, dove continuò a pubblicare articoli di terza pagina fino al 1970, vanno ricordati il <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Roma</em> di Napoli, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La Sicilia</em> di Catania, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Lo Specchio</em>, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Quattrosoldi</em> e, soprattutto, il mensile<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Libera iniziativa</em>, diretto da G. Corigliano, fin dalla fondazione nel dicembre 1960.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">I volumi pubblicati a partire da questa data sono in gran parte raccolte di articoli scritti per questo periodico. In essi, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Polemica contro il mio tempo</em> (Roma 1965), <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Opinioni sgradevoli</em> (ibid. 1968),<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Democrazie mafiose</em> (ibid. 1969), il G. propone la sua visione pessimistica delle moderne democrazie, dominate dagli apparati di partito incapaci di selezionare <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">élites</em> valide, fino a configurarsi, soprattutto in Italia, come dittature oligarchiche per quanto a partito plurimo. In modo solo apparentemente paradossale, e con uno stile sferzante, il G. coglie con lucidità gli aspetti degenerativi del sistema politico italiano fissando un quadro realistico della partitocrazia.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Il G. morì a Roma il 6 sett. 1971.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">Altri suoi scritti: <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">L'opera di Gaetano Filangieri</em>, Bologna 1914; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La formazione del diritto positivo e la coscienza giuridica popolare</em>, ibid. 1914; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">L'essenziale della filosofia del diritto</em>, L'Aquila 1919; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La storia</em>, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Abruzzo</em>, Milano 1963, pp. 9-32; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">D'Annunzio deputato</em>, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Gloria alla terra. Gabriele D'Annunzio e l'Abruzzo</em>, ibid. 1963, pp. 235-258; vedi inoltre la ristampa di <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Democrazie mafiose</em>, a cura di G. de Turris, Firenze 1997, che contiene anche altri suoi testi.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;"><span class="sc" style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Fonti e Bibl</span>.: Numerosi i necrologi, che costituiscono la fonte principale per la biografia del G.: <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Tempo</em>, 7 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Giornale d'Italia</em>, 7-8 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La Nazione</em>, 7 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Corriere della sera</em>, 7 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Roma</em>, 7 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Messaggero</em>, 12 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Lo Specchio</em>, 19 sett. 1971; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Libera iniziativa</em>, sett. 1971; da segnalare, infine, il ricordo del G. nel <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Corriere della sera</em> del 15 sett. 1971, firmato da I. Montanelli, il quale ha successivamente rievocato il G., <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ibid</em>., 21 gennaio, 13 e 25 febbr. 1997. Vedi anche gli scritti introduttivi di S. Romano e G. de Turris alla citata ristampa di <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Democrazie mafiose</em>, pp. VI-XV, 1-23.</span></b></div><div style="font-family: Georgia; font-size: 12px; font-style: italic; font: normal normal normal 16px/24px georgia; line-height: 16px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 15px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d;">E. Buonaiuti, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Ricerche religiose</em>, VIII (1932), p. 67 (recens.); G. Del Vecchio, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Lezioni di filosofia del diritto </em>[1930], Milano 1959, p. 136; M. Missiroli, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Opinioni </em>[1921], Milano 1956, pp. 48 s.; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">L'Unità di G. Salvemini</em>, a cura di B. Finocchiaro, Venezia 1958, pp. 787-789, 813; R. Colapietra, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Napoli tra dopoguerra e fascismo</em>, Milano 1962, pp. 44, 91; G. Massari, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Quei primi giorni di lavoro</em>, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">I diciotto anni de Il Mondo</em>, Roma 1966, p. 125; G. Russo, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Da Campo Marzio alla Colonna Antonina</em>, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ibid</em>., p. 132; B. Croce, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Nuove pagine sparse</em>, Bari 1966, pp. 241 s.; A. Ciani, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Partito liberale italiano da Croce a Malagodi</em>, Napoli 1968, pp. 45, 55, 61 s., 64, 178; P. Bonetti, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Mondo, 1949-1966. Ragione e illusione borghese</em>, Roma-Bari 1975, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ad indicem</em>; G. Licata, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Storia del Corriere della sera</em>, Milano 1976,<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ad ind.</em>; N. Valeri, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La lotta politica in Italia dall'Unità al 1925. Idee e documenti</em>, Firenze 1976, p. 685; M. Del Bosco, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">I radicali e "Il Mondo"</em>, Torino 1979, pp. 43, 48; G. Salvemini, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Carteggio 1914-1920</em>, a cura di E. Tagliacozzo, Bari 1984, p. 505; E. Cuomo, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Il Tocqueville di De Caprariis</em>, in <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Dalla politica alla storia. Atti delle Giornate di studio in memoria di V. De Caprariis</em>, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Messina</em>…<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"> 1984</em>, Messina 1986, p. 102; R. Faucci, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Luigi Einaudi</em>, Torino 1986, p. 388; B. Croce, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Taccuini di lavoro</em>, VI,<em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"> 1946-1949</em>, Napoli 1991, p. 184; A. Cardini, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Tempi di ferro. Il Mondo e l'Italia del dopoguerra</em>, Bologna 1992, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">passim</em>; P. Craveri, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">La Repubblica dal 1958 al 1992</em>, Torino 1995, p. 148; B. Croce - C. Antoni, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Carteggio</em>, a cura di M. Mustè, Bologna 1996, pp. 119-122; <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">Dall'Italia tagliata in due all'Assemblea costituente. Documenti e testimonianze dai carteggi di Benedetto Croce</em>, a cura di M. Griffo, Bologna 1998, <em style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">ad indicem</em>.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-69329297656907594172011-05-21T22:49:00.000-07:002011-05-21T22:49:54.744-07:00Schiavi del feuilleton<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ci siamo talmente abituati al <i>feuilleton</i> sulla stampa, al cinema in letteratura che ai più riesce difficile sancire una differenza tra il buono ed il cattivo gusto, avendo ormai perso, con la perdita dell'educazione al bello, ogni approccio serio con l'estetica.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si tratta di un male che affligge il vecchio continente e il nord America.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quando vedete sfilare a <i>Cannes</i> registi volgari ed isterici come <i>Moretti,</i> che induce il pubblico a sgangherate risate plebee, tipiche del vecchio avanspettacolo, infarcite di psicanalisi d'accatto, buona per tutti gli usi (dalla sodomia alla blasfemia, dall'infamia alla descrizione di una realtà alterata ed improbabile), vi potete render conto di quanto in basso ci abbia portato la cosiddetta <i>civiltà di massa</i>, con cineasti che credono di avere in pugno la coscienza della gente e la possibilità di condizionarla stupidamente.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non ci sono competenze e meriti, attrazione per la verità, modestia, se non umiltà, nel fare uso del mezzo cinematografico, per fotografare situazioni pre-ideologizzate, confezionate per dissacrare e distruggere, livellare le opinioni</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">al sub-umano,all' istintuale becero-centrismo.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnPfrQusJ8kJyUlRNtkHC5h9E8HFzBppAmjLAj0U_mPCUclL5JrhtUuzbd7vf0j3B-K8hqk7l0WlxAta609JAxk9fD_VH6nHus5ZC0Xc1LFBmgKAzqZS-XtTnmVOgguHe_RHAwuicirPde/s1600/PCI.jpg_1237177968.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnPfrQusJ8kJyUlRNtkHC5h9E8HFzBppAmjLAj0U_mPCUclL5JrhtUuzbd7vf0j3B-K8hqk7l0WlxAta609JAxk9fD_VH6nHus5ZC0Xc1LFBmgKAzqZS-XtTnmVOgguHe_RHAwuicirPde/s320/PCI.jpg_1237177968.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Autori-imbonitori, che pensano di essere artisti solo perché manipolano, come creta, povere creature informi nella mente e nell'anima, beoti privi di spirito critico ed imbevuti di presunzione.</span></b></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-44232473883070739832011-05-03T10:31:00.000-07:002011-05-03T10:32:47.644-07:00L'eroismo esotico di Salgari<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div id="wrap" style="margin-left: 2em; margin-right: 10%;"><div id="body" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 15px; padding-right: 15px; padding-top: 5px;"><div class="deleteBody"><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
<br />
</span></b></div><b style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></b><br />
<div style="text-align: justify;"><b style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><b style="font-size: small;">Marco Iacona</b></span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><b style="font-size: small;"><br />
</b></span></span></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhreAF98hSRBLzYIhRgXki5VzNBnq1LtU_3mS-thlegl_IeI7lxZY339JcXJ8sgHdQimM7ov1Ph2na9G2GNOvf6VVzK_IpMNlgbWZV_6n2hodX4tgSZ00-d2pP4V4b1_H5JpZnUAya_ebv2/s1600/emilio-salgari-222x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhreAF98hSRBLzYIhRgXki5VzNBnq1LtU_3mS-thlegl_IeI7lxZY339JcXJ8sgHdQimM7ov1Ph2na9G2GNOvf6VVzK_IpMNlgbWZV_6n2hodX4tgSZ00-d2pP4V4b1_H5JpZnUAya_ebv2/s1600/emilio-salgari-222x300.jpg" /></a></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #20124d; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><b style="font-size: small;"></b></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b></b></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><b style="font-size: small;">Il 25 aprile del 1911 (poco meno di cento anni fa), la vita di Emilio Salgari si concludeva tragicamente. Lo scrittore fantastico e d’avventura, che qui in Italia veniva paragonato a Jules Verne per popolarità e temi trattati, si toglieva la vita nei pressi di Torino con modalità agghiaccianti, come uno qualsiasi dei personaggi nati dalla sua fantasia di scrittore e fin dalla più giovane età.Quello di Salgari non era un gesto improvviso o l’assurda conclusione di un momento di follia. Per niente. Ma era l’esatto opposto. Un gesto meditato e premeditato.La vita di Salgari, oggi considerato fra i quindici scrittori che hanno fatto l’Italia (come abbiamo documentato sul Secolo del 16 marzo scorso), era infatti una vita pessima da ogni punto di vista. Lo scrittore nato a Verona l’anno successivo al compimento della nostra Unità (1862), si trovava in gravi difficoltà economiche; negli ultimi tempi era stato colpito dalla tragedia della malattia mentale della moglie (rinchiusa, come s’usava fare, in manicomio), ed era dipendente dall’alcol e ancor più dal fumo. Quel gesto e la ferocia con la quale, con un rasoio ben affilato, si era accanito contro il suo stesso corpo non ancora anziano (mancavano pochi mesi al compimento del cinquantesimo anno d’età), la dicevano lunga sulle condizioni di vita e sul folle desiderio di annientare la prova vivente di una triste esistenza (la sua). Fra le carte del cavalier Salgari (cavaliere della corona d’Italia per volontà di Umberto I), come veniva chiamato a quel tempo lo scrittore e giornalista, due lettere; due ulteriori testimonianze delle sue sofferenze.[Image]La prima era indirizzata ai suoi non pochi editori. Bemporad di Firenze, Donath di Genova, Paravia di Torino, f.lli Treves di Milano, G. Cogliati di Milano, Salvatore Biondo di Palermo e Belforte di Livorno (editori ai quali Salgari inviava i manoscritti, firmandosi anche con uno pseudonimo), e vi si leggeva: «A voi che vi siete arricchiti colla mia pelle, mantenendo me e la famiglia mia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna. Emilio Salgari». E la seconda ai quattro figli, tutti dai nomi esotici (e successivamente colpiti, anch’essi, da atroce destino): «Miei cari figli. Sono ormai un vinto, la pazzia di vostra madre mi ha spezzato il cuore e tutte le energie. Io spero che i milioni dei miei ammiratori che per tanti anni ho divertiti ed istruiti provvederanno a voi. Non vi lascio che 150 lire, più un credito di seicento lire che incasserete dalla signora N… … Fatemi seppellire per carità essendo completamente rovinato. Mantenetevi buoni ed onesti, e pensate appena potrete ad aiutare vostra madre. Vi bacia tutti col cuore sanguinante il vostro disgraziato padre. EmilioSalgari». Seguivano istruzioni per il ritrovamento del corpo presso un burrone nella valle di San Martino.Se ne andava così, con stile e modi che a distanza di un secolo commuovono ancora, il grande Salgari, autore straordinariamente prolifico, creatore di saghe indimenticabili. Fra tutte, e non ci sarebbe bisogno di dirlo, quella dei pirati della Malesia (cioè di Sandokan) e del Corsaro nero.[Image]Discusso dai custodi del sacro realismo, da quelli che non vanno oltre il saggio di formazione o il romanzo politico (i quali non sanno che il rivoluzionario per eccellenza cioè Ernesto “Che” Guevara adorava proprio Salgari), al contrario per molti giovani “romantici” o affascinati dalle avventure (proprie o altrui) il veronese è stato autore di assoluto riferimento, in ragione di un mix di temi che qui riesce facile elencare. Il gusto per l’avventura innanzitutto, la semplice curiosità (o l’amore per la giustizia) e la passione mai del tutto spenta per l’esotismo. La prosa salgariana è stata il biglietto d’ingresso (niente di più ma niente di meno) per i mondi sconosciuti – ma conoscibili – verso i quali l’uomo occidentale si è sentito fortemente attratto. Asia, Americhe e Africa, il più misterioso dei continenti. Una conoscenza che Salgari ha saputo anticipare anche storicamente grazie alla straordinaria fantasia creativa (non aveva praticamente mai viaggiato), unita al gusto per le “nuove” culture in piena età colonialista.Il successo di Salgari – collocato nell’ultima parte del XIX secolo – non solo segue la spartizione dei territori africani da parte delle potenze europee, ma soprattutto l’acquisizione della prima colonia italiana in terra d’Africa (la baia di Assab, nel 1882), prologo di una lunga e complicatissima vicenda che si spinge fino alla più stretta attualità. Proprio in quegli anni, in Italia, prende vigore il cosiddetto “mal d’Africa” (ma l’aspirazione – anzi “l’esigenza” – italiana al possesso delle terre in Africa, è bene ricordarlo, viene contrapposta in modo netto alla mera cupidigia britannica) e si scrive l’ennesimo capitolo, uno dei più drammatici, dell’interesse europeo verso una cultura cosiddetta alternativa.Gli anni salgariani, non dimentichiamolo, sono quelli del boomdell’attrazione verso i paesi lontani e le terre cosiddette primitive (termine il cui significato è ancora fortemente negativo). Regioni nella quali l’uomo non ha ancora il sopravvento sulla natura (natura che continua a dominare con le sue caratteristiche di brutalità e bellezza); regioni appena sfiorate dalla “civiltà” e immerse nella “tradizione”, scevre dai processi di industrializzazione e dai fenomeni sociali legati al progresso; regioni che conservano un non so che di misterioso (basti guardare alle opere di Amedeo Modigliani e a quelle di Brancusi) ma costrette, allo stesso tempo, a diventare civiltà vassalle del moderno Occidente. Per intenderci: gli anni salgariani sono anche gli stessi anni di Rudyard Kipling (Nobel nel 1907 e passato alla storia come la voce del colonialismo), del «fardello dell’uomo bianco», della presunta superiorità della razza occidentale su tutte le altre, della diffusione delle dottrine di Herbert Spencer e anche di certo nietzscheanesimo sbrigativamente inteso come volontà di potenza (e di conquista) incondizionata. E sono anche gli anni del puccinismo, anni nei quali l’arrogante “superiorità” della civiltà occidentale si esprime nella storia di una adolescente (la giapponesina Cio-Cio-San), facilmente raggirata da un marinaio americano e costretta a fareharakiri.[Image]Una certa idea di quel mondo vecchio di cento anni, facile preda di eserciti e di avventurieri occidentali (molti dei quali spinti da puri ideali socialisti), per una buona metà romantica e per altro verso molto darwiniana, oggi è (fortunatamente) del tutto scomparsa, e grazie a fenomeni a prima vista contraddittori. In primo luogo grazie al fenomeno storico-politico della decolonizzazione e a quanto a esso legato a livello di comunità internazionale, poi grazie alla diffusione delle discipline antropologiche e agli studi seri e documentati, in terzo luogo grazie anche al nuovo boom dell’esterofilia (quello degli anni Sessanta-Settanta), e a quanti hanno scommesso sul lato spirituale e folkloristico dei popoli extraeuropei, sulla pace e sul legame spirituale Oriente-Occidente. Infine grazie anche agli sviluppi del processo di globalizzazione che ha praticamente ridotto al lumicino le differenze fra un continente e l’altro.D’altra parte, se di colonizzazione si può parlare oggi, è bene lasciar di canto l’esotismo eroico salgariano, oltretutto connesso a un’umanità che non esiste più. Un mondo superato dalla scomparsa dell’eroe-guerriero e del “ribelle” che capeggia la resistenza; un mondo che Ernst Jünger, meno di un decennio dopo la morte di Salgari, avrebbe già descritto per intero con tanto di minacce e nuovi protagonisti. Durante la prima guerra mondiale si comincia già a parlare di “battaglia dei materiali”, quel nuovo tipo di guerra insomma che non ha più bisogno dell’eroe-buono – l’uomo senza paura – e che conta invece principalmente sulla potenza delle armi. Forse è proprio Che Guevara l’ultimo vero eroe romantico e popolare – ovviamente lontano dalla vecchia Europa – sopravvissuto per mezzo secolo alla robotizzazione della guerra…[Image]Non basta parlare, tuttavia, soltanto dei mezzi bellici. Ai giorni nostri, anche la presunta ingenuità, la presunta buona fede (in piena epoca romantica data quasi sempre per certa), di chi si contrappone agli eserciti dell’“uomo bianco” (ma che eserciti sono sempre più di rado, trattandosi oramai quasi esclusivamente di flotta aerea) è venuta meno. Dittatorelli, autocrati, militari e leader di partito (i nomi sono sulla bocca di tutti) posti a capo di questo o quello Stato africano o asiatico, hanno appreso le “ferree” regole occidentali della trattativa di mercato e del puro interesse materiale (quando non del mero ricatto), e sono entrati in fretta e furia all’interno del villaggio globale e degli interessi legati al primato economico, pur guidando Stati del tutto impreparati alle regole della democrazia. Oggi, la povertà generalizzata, la possibilità di guardare ai luoghi nei quali la ricchezza è sapientemente suddivisa fra gli appartenenti a tutti gli strati sociali e la suddivisione feudale della popolazione, ha spinto gran parte dei popoli del nord Africa alla ribellione contro gli stessi autocrati (leader, familiari e fedelissimi) posti a capo delle loro istituzioni.La feroce guerra in Libia ove l’Occidente (ad esclusione della Germania) è sceso in campo per spalleggiare le forze ribelli a Gheddafi, potrà anche essere spiegata come una guerra neo-coloniale, come un intervento dell’Occidente per gestire il dopo-Gheddafi (probabilmente sarà anche così…), ma nessuno potrà giustificare il barbaro accanimento del leader berbero nei confronti del suo stesso popolo; un accanimento che ha preceduto e di molti giorni l’intervento dei “volenterosi”… Salgari docet. L’interesse per le culture cosiddette “esotiche”, ha sempre nascosto una sottile ammirazione per quel delicato equilibrio col quale re e governanti hanno amministrato la giustizia nei loro paesi: un mix di buon senso, di paternalismo illuminato e il valore della fratellanza posto in cima a qualsiasi “codice”. Non vorremmo, adesso, che oltre a mostrare una ferocia senza compromessi, Gheddafi avesse assestato anche il colpo finale (quello definitivo), ai nostri sogni di armonia già piuttosto sbiaditi…</b></span></span></b></div></div></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8071775523952025583.post-90179432085900485202011-04-29T11:19:00.000-07:002011-04-29T11:19:00.229-07:00Alle radici dell'ideologia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 16px;"><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>di Massimo Marucci, CulturaCattolica.it</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><br />
</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><br />
</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><em>Scorci di attualità da una lezione del professore francese</em></strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><em><img src="http://www1.alliancefr.com/bqimages/alain-finkielkraut.jpg" /></em></strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><em><br />
</em></strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong><em><br />
</em></strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>"Credo di aver capito il meccanismo fondamentale dell'ideologia". Durante una sua conferenza milanese, è Alain Finkielkraut, un grande pensatore francese, che insegna Filosofia all'École Polytechnique di Parigi, ad "osare" questa affermazione suggestiva; il compito che si propone è arduo, ma a suo dire urgente e appassionante: cercare di cogliere, attraverso il confronto fra utopia e realtà, l'origine da cui scaturisce l'ideologia.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>L'ideologia non è morta con la fine della Guerra Fredda, né con la caduta dei grandi regimi totalitari: al contrario, sopravvive, più o meno sottilmente, perché ancora molto viva è la sua scaturigine teorica.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Il professore francese mette in campo alcuni fattori <em>latu sensu </em>filosofici che, a suo modo di vedere, stanno alla radice della tendenza a fare della politica una politica ideologica.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Innanzitutto si richiama a Rousseau, e alla sua dottrina secondo cui il male ha un'origine essenzialmente storico-sociale: "Odio la servitù come fonte della disgrazia umana" affermava il filosofo francese. Esiste un crimine originale che sta all'inizio di tutti i mali, anzi che determina tutti i mali e tutti i crimini particolari. Qui entra in gioco il secondo punto filosofico, che è il principio di ragion sufficiente di Leibniz. Secondo la nota teoria leibniziana, se un evento accade, vuol dire che esistono ragioni adeguate ed esaurienti perché esso accada. Non siamo di fronte ad una tautologia, ma ad un vero e proprio determinismo: tutti gli eventi dell'universo, e dunque anche le azioni umane, sono riconducibili ad una serie di cause necessarie che le hanno determinate. L'esempio di Finkielkraut è il più evidente, ma nello stesso tempo colpisce la lucidità con cui egli legge l'attualità avendo la capacità di descriverla prima di interpretarla, di descriverla nelle sue dinamiche. Si tratta degli USA dopo l'Undici Settembre, un evento che immediatamente ha suscitato sconcerto e stupore in tutto il mondo. Ma presto lo stupore è cessato, e la gente ha iniziato a parlare di quello che era accaduto all'America in termini diversi. Gli stati Uniti - si è iniziato a dire - erano colpevoli della propria stessa potenza. Come dire: la ragione delle cose, che da ogni premessa trae la necessaria conseguenza, ha fatto sì che questa superpotenza, colpevole originariamente di essere appunto tale, abbia avuto la giusta pena per la propria colpa. E chi le ha inflitto questa pena, ha in un certo senso applicato il principio di Ragione, sì è fatto interprete di ciò che "era scritto" nella storia. Ecco l'ideologia all'opera: a partire da un principio teorico, le vittime diventano i colpevoli, e i responsabili diventano vittime. Questo principio deterministico, insieme a quello rousseauiano del crimine originario, determina un modo di rapportarsi a ciò che succede nel mondo, appunto ideologico. Infatti l'umanità viene divisa in due grandi categorie, che tuttavia non trovano alcuna ragion d'essere nella realtà: chi agisce e chi re-agisce. I destini di queste due categorie di uomini sono molto diversi. Chi agisce, infatti, agisce di sua volontà, ed è dunque responsabile di quello che fa.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Si potrebbe dire, sempre con Finkielkraut, che agisce secondo un principio di ragione insufficiente: agisce cioè senza essere determinato, in quello che fa, da una catena di cause che da sole sono in grado di spiegare ed esaurire la sua azione. La sua azione risulta dunque ultimamente irriducibile a qualsiasi spiegazione deterministica; è un'azione libera e, in quanto tale, suscettibile di responsabilità morale.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Molto diversa è la sorte di chi reagisce: questi, infatti, agisce secondo il principio di ragion sufficiente (o principio di Ragione), per cui, qualunque cosa faccia, sarà sempre innocente, in quanto la vera causa delle sue azioni non risiede in lui, ma fuori di lui, in quelle che genericamente possiamo chiamare "circostanze". Di questa categoria si serve la sociologia moderna, che cerca di spiegare i comportamenti umani partendo dalle circostanze che li determinano ad agire.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>E qui Finkielkraut non risparmia una nota polemica, e ricorda come spesso, nella sua patria come altrove, si sia dato il caso seguente: di parlare, di fronte alla violenza in termini sociologici, indagando a fondo le cause esterne che possono portare un uomo a compiere atti scellerati; e di professare invece con sdegno una "indignazione morale" di fronte ad un fascista o ad un razzista.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Al di là della correttezza o meno dei rispettivi giudizi, pare evidente al nostro intellettuale un meccanismo all'opera che si sovrappone alla realtà, colorandola ora in un modo ora in un altro a seconda dell'arbitrio di chi tira le redini dell'opinione pubblica.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Attorno a questo percorso teorico, Finkielkraut pone numerosi esempi di attualità, spaziando dalla situazione francese all'orizzonte internazionale. Su questa divisione ideologica fra chi agisce e chi reagisce, fra chi è colpevole e chi giustamente si ribella, fa il caso dell'antisemitismo in Francia: la Francia è per definizione una nazione antisemita; ebbene, proprio in questi tempi si assiste ad una nuova ondata di antisemitismo, che tuttavia non è considerata come attribuibile al dominio dei "colpevoli".</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Gli antisemiti fanno parte di coloro che reagiscono; loro, esclusi ed emarginati, vittime delle loro stesse condizioni, e soprattutto vittime di quel crimine originale che li rende assolutamente non responsabili dei loro crimini particolari. Su questo allontanamento della giustizia dalla realtà, su questa ipostatizzazione del crimine al di fuori della storia concreta, Finkielkraut si pronuncia duramente circa il Tribunale Penale Internazionale.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>A suo dire, tale istituzione, avendo il compito di giudicare crimini senza prescrizione, si sottrarrebbe al dominio del tempo, spostando l'amministrazione della giustizia ad un livello quasi divino. Ad un diritto universale, sembra dire, preferisce invece una politica reale per l'umanità. E cita il caso della Croazia, un paese che negli ultimi anni stava avendo un'apertura democratica, fino a quando il Tribunale Penale, chiedendo l'estradizione di un nazista di 83 anni, ha fatto sì che si ridestasse il sentimento nazionalista. Finkielkraut, figlio di una famiglia ebraica segnata dal dramma di Auschwitz, parla anche del conflitto fra Israele e Palestina; non compie un'analisi della situazione, né prende esplicitamente posizione per l'una o per l'altra parte.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Mostra solo, ancora una volta, il meccanismo dell'ideologia all'opera. In questo caso, ad esempio, la Memoria, la tanto invocata Memoria, si ritorce contro Israele. Cita un giudizio di una giornalista italiana che accusava Israele di essere di essere stato l'unico paese a non aver fatto il <em>mea culpa</em> dopo la Seconda Guerra Mondiale. Da qui, secondo la ferrea logica dell'ideologia, deriverebbe la violenza estrema degli Israeliti.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Il professore francese parla anche della possibile guerra contro l'Iraq, e della perplessità di fronte ad essa, di fronte alla debolezza di certi argomenti pacifisti, di fronte alla stranezza della situazione mediorientale. L'Arabia Saudita, ad esempio. E' l'unico paese al mondo nel cui nome compare il nome della famiglia governante; eppure, secondo gli Stati Uniti, si tratta di un paese assolutamente moderato. E non è l'unico punto di incertezza intorno all'America: questa, da sola, vorrebbe ricostruire il Medio Oriente, per di più con i suoi mezzi, investendo una possibile guerra di ragioni morali che invece non devono essere tali. Se delle ragioni ci sono, infatti, queste non sono morali. C'è di mezzo un popolo, ad esempio; e le manifestazioni a favore del popolo iracheno, e dunque contro la guerra, secondo Finkielkraut non tengono conto del fatto che proprio non fare la guerra significherebbe abbandonare a se stesso questo popolo. Ed è proprio su questo tema che il professore fa la sua dichiarazione di pessimismo. Per quanto riguarda la guerra, esso si traduce in un "no alla guerra, ma con la morte nel cuore".</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Ma più in generale, uno sguardo pessimistico nei confronti della realtà storica sembrerebbe essere l'unica possibilità nei confronti dell'avanzare dell'ideologia. Eppure, poco prima Finkielkraut aveva risposto in modo diverso ad una domanda che chiedeva se una speranza è ancora possibile, e qual è il luogo della speranza. Aveva ripreso la categoria dell'avvenimento, che è per eccellenza il luogo in cui la realtà sfugge al controllo dell'uomo. Viviamo in un mondo - diceva - dove l'uomo ha il desiderio di dominare la realtà, in un certo senso di produrla lui stesso, per poterla meglio controllare.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Con un implicito accenno alla visione hegeliana della realtà, reale e razionale vengono così a coincidere. Tutto ciò che avviene, e in quanto tale è dato, viene sempre più messo ai margini, per far spazio a ciò che invece è prodotto. La tecnologia, anche nella sua versione biologica, è permeata da questo spirito. Al contrario è proprio nell'avvenimento che va riposta la nostra speranza, in quello che ci è dato; in quello che, indipendentemente da noi, è dato a noi. Hannah Arendt usava come paradigma della gratuità nel darsi della realtà la figura della nascita.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>La nascita è il paradigma ontologico dell'evento: "Un bambino è nato per noi"! Una nascita è un miracolo, e il miracolo è ciò che può vincere sull'utopia. E' sempre Finkielkraut che parla, ma la passione di queste parole sembra trapassare il suo "metodo" pessimistico, tante volte professato. Di fatto, il suo lavoro non è solo un lavoro di critica, di critica dell'ideologia e dell'utopia.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><strong>Altrimenti sarebbe fine a se stesso. Invece, attraverso questa critica, si percepisce che il suo desiderio è quello di costruire qualcosa, una cultura nuova, che arrivi a quel punto della ragione in cui, se è vero che la realtà ci viene in contro con gratuità, l'ultima parola di fronte alla vicenda umana può essere solo…gratitudine.</strong></div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div><div style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;"><br />
</div> </span></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0