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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

martedì 28 ottobre 2008

Innovazione e conservazione


Il più grande ostacolo alla modernizzazione del nostro paese è dato, oggi, dalla pubblica amministrazione in senso lato (comprendendo in questo termine anche la scuola e la magistratura).

L'occasione per constatare, ancora una volta, una situazione ampiamente documentata, nel corso degli anni, si è verificata con gli scioperi della scuola e i lamenti di lesa maestà da parte del sindacato dei giudici.
E' bastato menzionare i tornelli, nel senso di auspicare maggiore produttività per tutti i dipendenti statali, per creare malumori e resistenze da parte delle varie corporazioni presenti anche all'interno del sistema statale.
Il ministro Brunetta non ha fatto che esplicitare l'esigenza di riformare radicalmente la macchina pubblica, da decenni oggetto di auspicio della maggioranza dei cittadini, per i quali non è una novità assistere allo sfascio consistente dell'apparato amministrativo, dall'istruzione alla giustizia.
Ora, ai tentativi di metter mano, anche con i tagli degli sprechi o della
cattiva gestione del denaro pubblico incontra invece resistenze forti, derivanti soltanto dalla volontà di mantenere intatta la situazione presente, che assicura benefici prebende privilegi e una sorta d'immunità, la quale consente di non essere ritenuti, mai o quasi mai, responsabili di errori e omissioni e di continuare a sfruttare vantaggi economici e no, che suonano come uno sberleffo o un insulto alla gente comune.
C'è un discrimine naturale, che si rende sempre più chiaro, man mano che le proteste si diversificano per settori, ma sostanzialmente rimangono tese alla conservazione dello status quo, ed è quello tra chi intende realizzare il cambiamento e chi non vuole mutare di una virgola la comoda posizione che occupa.

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