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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

mercoledì 1 ottobre 2008

Bulimia di parole





Filippo Facci, lamenta l'abuso di parole: contribuiscono in maniera irrilevante alla formazione dell'opinione pubblica.


Ci pare di poter aggiungere che se l' inflazione del linguaggio genera soltanto inconsistenza verbosa, la gente comune è anche scarsamente informata per mancanza di autentici approfondimenti.


Sopraffatti dalla bulimia di lingue ed immagini che hanno il sopravvento sui fatti e sui contenuti.


Ormai non importa a nessuno chi ha detto e chi si è contraddetto.Conta il momento in cui dici e fai. Dopo, non si ricorda più nulla e comunque non serve granché.


La coerenza è la virtù degl'imbecilli...si ripropone come viatico per chi avrebbe il dovere dell'obiettività: uomini pubblici, opinion maker, sociologi, filosofi, intellettuali in genere.


L'incoerenza è la regola, l'istante domina su tutto.


Facci si
chiede pure se la situazione sia un'eredità di vecchi regimi politici, un connotato della civiltà contemporanea ovvero un vizio costituzionale dell'Italia.

Abbiamo paura che questo male sia il contrassegno della cosiddetta civiltà moderna e contemporanea.

Ma, in Italia, più che in altri paesi, la confusione regna sovrana ed è più difficile, persino, individuare a chi faccia capo lo spin, cioè la disinformazione programmata da parte dei gruppi di potere per influenzare a proprio vantaggio i cittadini, com'è avvenuto negli Usa con il flagello dei mutui bancari subprime.
C'è, inutile negarlo, una caratteristica peculiare legata alla ricerca del vero.E' quella che espresse icasticamente l'arcitaliano Curzio Malaparte, quando scrisse che, in questa nazione, la verità ( sì, proprio quella) è come l'onore delle puttane.

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