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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

domenica 15 febbraio 2009

Anoressia dello Stato e bulimia legislativa

Le denunce della Procura generale della Corte dei Conti, all'inizio dell'anno giudiziario, sono impietose, ma non costituiscono una novità. Il ministro Brunetta a proposito di uno dei vari scandali denunciati dalla magistratura contabile ha preannunciato un'inchiesta per accertare la trasparenza o no della pubblica amministrazione, che pare sostanzialmente negata nella prassi quotidiana degli uffici.

D'altro canto sulla correttezza delle procedure seguite dall'agenzia di riscossione, la famosa Equitalia spa, la corte medesima avanza seri dubbi nel momento in cui riconosce che i crediti incassati sono aumentati.

Sono curiosamente dei segnali inquietanti che si aggiungono alla scoperta di truffe di vario tipo nel sistema sanitario nazionale, per non parlare delle altre malefatte, che hanno ormai ridotto lo stato ad una specie di gruviera dove i topi allignano e crescono con velocità esponenziale, senza che alle lagnanze seguano i rimedi.

In Italia esistono da decenni cahier de dolèance lunghi quanto la penisola, sui quali i governi scorrazzano tranquillamente senz'assumere adeguate iniziative.

Il povero Ministro per le riforme avrà i mezzi per tentare di approntare qualche ammodernamento, quando la prima elementare constatazione è la proliferazione di norme e la scarsa o nulla applicazione concreta da parte di un'imbelle classe dirigente pubblica e dei piccoli e grandi burosauri, che non sanno o sanno troppo bene come trascorrere le loro giornate, traendo benefici dalla comoda posizione di chi non deve render conto a nessuno con la sicumera di farla franca, per la lentezza e gli alti costi della giustizia ordinaria.

L'Italia è la culla del diritto, ma soffre di bulimia da decenni. Intento lodevole sarebbe quello di eliminare quelle inutili, quelle frutto di accordi di lobby e quelle clientelari. In questo senso speriamo non si riveli un'illusione il tentativo del governodi potare i rami secchi della legislazione repubblicana e di quella precedente, coordinando le normative più importanti in appositi testi unici divisi per materia.

Ma la proliferazione incontrollata di provvedimenti di vario genere ha reso il sistema tanto più deprecabile quanto più andava, consolidandosi nel tempo, generando confusione e incertezza nei cittadini.

I principi di un moderno stato di diritto contemplano poche leggi ma buone e, soprattutto, la loro corretta applicazione da parte dei funzionari pubblici.

Costoro nella giungla attuale hanno spesso l'agio di farne un uso improprio e distorto, interpretando il loro ruolo non già come servitori del cittadino, ma come tanti piccoli satrapi presuntuosi, arroganti e prepotenti.

L'Italia è una Repubblica fondata sulla burocrazia e questa è costituita da vassalli, valvassini e valvassori. come nel feudalesimo.

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