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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

sabato 2 agosto 2008

Coup de théatre







Il Sindaco di Capo d'Orlando, Comune siciliano in provincia di Messina, non ha trovato di meglio, per rinfrescare le serate dei suoi concittadini, che procedere a colpi di piccone alla demolizione della targa di una piazza, dedicata a Garibaldi.

I motivi sono stati esposti alla piccola folla di convenuti, davanti alla televisione ed hanno trovato l'approvazione del presidente del movimento autonomista Raffaele Lombardo, che avrebbe in mente la secessione dell'isola, dopo aver contribuito alla vittoria del centro-destra.

Ora, per chi abbia avuto la ventura di conoscere un po' la Sicilia ed i siciliani, è noto che una delle qualità di quel popolo è la grande capacità di recitare.
Lo diciamo, asetticamente, perché abbiamo un profondo legame affettivo con la terra di Sciascia, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre che di Pirandello ed apprezziamo molti siciliani onesti e patrioti, veri aristocratici, generosi e splendidi amici.

Quella del primo cittadino del piccolo centro del messinese è una perfetta interpretazione, che forse porterà qualche quattrino in più nelle casse comunali visto il consenso del Governatore della Regione.

Prendersela con lo Stato unitario e con Garibaldi in fondo non costa nulla, non comporta nessun rischio nell'italia sfilacciata di oggi, neppure una denuncia per danneggiamento e, magari consente di non tagliare spese inutili, come il Governo nazionale cerca di fare per rimediare, in qualche modo, al pauroso deficit di bilancio.

Perché, vedete, molto spesso, dietro questi gesti clamorosi (si fa per dire) c'è un interesse economico, legato ai piccioli.
Non abbiamo prove dirette, ma siccome l'aria che tira in Trinacria è quasi sempre quella, è molto probabile che la protesta si risolverà con l'allentamento del cordone della borsa.

Ora, però quel meraviglia di più in questo teatro dei pupi, è l'atteggiamento di Raffaele Lombardo, il quale ha facile gioco, nascondendosi dietro due spesse lenti nere, a non far capire a noi che cosa vuole esattamente con il suo editto separatista, a margine dell'atto di vandalismo.

Vuole ricongiungersi, per caso, all'America e alla grande mafia statunitense, come ai tempi del secondo dopoguerra o, magari, vorrebbe essere annesso alla Libia di Gheddafi?

E' convinto veramente che con la separazione dall'Italia, ritornerà la Magna Grecia o magari Federico II?

Che cosa si è messo in testa il Bossi del sud ?
Che la sua isola può produrre ricchezza e posti di lavoro, togliendosi il giogo di Roma?

Perchè non va avedere quanto denaro pubblico è stato dilapidato in Sicilia, grazie alle provvidenze statali e quanto guadagnano i dipendenti regionali, produttivi a giorni alterni, e poi vedrà che margini d'investimento rimangono per l'autonomia e lo sviluppo economico con le sole forze dell'isola.

Insomma, ci dica che pesce è Raffaele lombardo: si tolga lenti affumicate, che ricordano troppo le caricature del padrino e ci guardi negli occhi e parli chiaro: è un tonno, uno squalo, una gallinella, un gigione o un delfino?

Nel frattempo mediti sulla frase che Peppino Garibaldi pronunciò, affacciandosi davanti alla folla acclamante dei romani, ai tempi del triumvirato: Italiani siate seri!
Siciliani siate seri!

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