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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

mercoledì 1 luglio 2009

C'era una volta il play boy

Con la consueta 'nonchalance', Bruno Vespa ha voluto celebrare i fasti degli anni sessanta, ricordando figure femminili, che non avevano bisogno della 'rivoluzione femminista' per imporsi e divenire modelli ammirati da parte della società del tempo.

Brigitte Bardot e Catherine Spaak, che seguivano a ruota l'Anita Eckberg della felliniana 'Dolce Vita', spopolavano sulle pagine dei rotocalchi, al cinema e alla televisione con i loro numerosi flirt e matrimoni, atteggiamenti anticonvenzionali e liberi.

Stranamente era quello anche il tempo dei 'play boy'.

Con un pizzico di orgoglio nazionale, le folle plaudivano alle conquiste di Gigi Rizzi, seduttore impenitente, passato alla storia come il più veloce conquistatore della celeberrima BB.

Intervistato dall'ineffabile mattatore di' Porta a Porta', egli ha commentato il suo rapporto breve, ma intenso, con l'affascinante diva francese, scendendo, ma non troppo, in qualche particolare piccante.

Uomo maturo e personaggio inimitabile legato ad una fase della storia nazionale, nella quale la 'leggerezza dei costumi' faceva discreto ed elegante ingresso nella vita italiana ed europea, limpido esempio di un sano ed equilibrato edonismo epicureo, Gigi appare ora l'immagine dell'ultimo uomo latino, prima della devastazione della figura del' lover' da parte del sessantotto.

Sembrano passati secoli e certamente oggi c'è chi arriccerebbe il naso a sentirgli raccontare le gesta da don Giovanni, con la sua profonda considerazione della donna e delle sue qualità di creatura semidivina.

Roba ormai superata dalla parità dei ruoli, dalla caduta della libido, dal rampantismo di veline ed escort.

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