Qualche tempo addietro il mio amico Mouscardin tirò fuori un post dal titolo emblematico:"Non voglio più caramelle !"
In esso si stigmatizzava la brutta abitudine di molti blogger di fare della propria pagina una specie di salotto, in cui la maggiore occupazione era quella di bere un tè e mangiucchiare pasticcini fino alla nausea.
La parola d'ordine era ed è, visto che la situazione permane, arruffianarsi.
Per carità, il fair-play e la gentilezza sono la regola, ma se riduciamo la nostra pagina ad un caramellificio o ad una pasticceria, dove si esibiscono baci (finti) di cioccolata, è finita.
Adesso sta prendendo piede un'altra pessima abitudine: quella di premiarsi.
Anche in internet, come nella società civile, c'è una folla immensa e straripante di frustrati (non frustati; magari fossero frustati, ogni tanto, certi fastidiosi personaggi, colmi della propria presunzione...), i quali, per passare il tempo, coniano qualche logo con scritte del tipo "Premio per il miglior blog della terra", convinti che sia come il premio Nobel.
Poi, non paghi, questi tristi figuri passano all'azione:contattano qualche sicario o sicofante o complice da bettola e indìcono le
elezioni fra una decina di compari, col sistema della catena di S. Antonio.
Infine si votano. Tra loro.
E tutti insieme, in cordata, esibiscono il trofeo del più bello tra i blog possibili.Come se fosse tutto vero.
Una meschinità assoluta.
Ed una presa per i fondelli per i poveri ingenui, che vanno a leggere ed immediatamente cadono in una tremenda confusione mentale, perché
vedono che tutti i blog della cosca hanno il premio.
Ma allora, scusate non era meglio starsene tranquilli e continuare a farsi complimenti (falsi) reciproci, con lo scambio di dolciumi virtuali, in cui la nausea e la monotonia la facevano da padrone, ma se non altro il gioco era scoperto?
Con lo spreco di energie, derivante
dal voto di scambio l'unico risultato palpabile è l'aumento di anidride carbonica nell'aria e quindi dell'inquinamento.
Per reagire a questo andazzo idiota,
non lascerò neppure un punto esclamativo sui blog dove campeggia il logo della menzogna di un premio:
una visione aggiornata e cretina della manzoniana colonna infame.
In esso si stigmatizzava la brutta abitudine di molti blogger di fare della propria pagina una specie di salotto, in cui la maggiore occupazione era quella di bere un tè e mangiucchiare pasticcini fino alla nausea.
La parola d'ordine era ed è, visto che la situazione permane, arruffianarsi.
Per carità, il fair-play e la gentilezza sono la regola, ma se riduciamo la nostra pagina ad un caramellificio o ad una pasticceria, dove si esibiscono baci (finti) di cioccolata, è finita.
Adesso sta prendendo piede un'altra pessima abitudine: quella di premiarsi.
Anche in internet, come nella società civile, c'è una folla immensa e straripante di frustrati (non frustati; magari fossero frustati, ogni tanto, certi fastidiosi personaggi, colmi della propria presunzione...), i quali, per passare il tempo, coniano qualche logo con scritte del tipo "Premio per il miglior blog della terra", convinti che sia come il premio Nobel.
Poi, non paghi, questi tristi figuri passano all'azione:contattano qualche sicario o sicofante o complice da bettola e indìcono le
elezioni fra una decina di compari, col sistema della catena di S. Antonio.
Infine si votano. Tra loro.
E tutti insieme, in cordata, esibiscono il trofeo del più bello tra i blog possibili.Come se fosse tutto vero.
Una meschinità assoluta.
Ed una presa per i fondelli per i poveri ingenui, che vanno a leggere ed immediatamente cadono in una tremenda confusione mentale, perché
vedono che tutti i blog della cosca hanno il premio.
Ma allora, scusate non era meglio starsene tranquilli e continuare a farsi complimenti (falsi) reciproci, con lo scambio di dolciumi virtuali, in cui la nausea e la monotonia la facevano da padrone, ma se non altro il gioco era scoperto?
Con lo spreco di energie, derivante
dal voto di scambio l'unico risultato palpabile è l'aumento di anidride carbonica nell'aria e quindi dell'inquinamento.
Per reagire a questo andazzo idiota,
non lascerò neppure un punto esclamativo sui blog dove campeggia il logo della menzogna di un premio:
una visione aggiornata e cretina della manzoniana colonna infame.
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