Duemilaseicentomiliardi delle vecchie lire incassate dal fisco indebitamente saranno restituiti.
Ci credete voi? Io no.
Il primo magliaro d'Italia è lo Stato.
Nella sua veste di esattore è come i vecchi corsari alla Drake.
Cartelle pazze. Notifiche fasulle. Commissioni tributarie schierate dalla parte degl'impositori come si ricava dalle statistiche che confermano il disfavore delle sentenze nei confronti del cittadino contribuente.
Ad esser maligni, si direbbe che, altrimenti, non ci sarebbero risorse per le indennità da distribuire ai giudici tributari...
Eppure, se si pensasse che, ogni euro versato nelle casse pubbliche, dovrebbe servire per fornire servizi, i quali regolarmente o sono assenti o sono fortemente carenti, si ha la misura dello sfacelo e della rapida discesa verso una condizione di schiavitù, se è vero che, per almeno sei mesi l'anno, il lavoro svolto serve per pagare balzelli variamente denominati.
E balzelli fa rima, ahinoi!, con (presa per i) fondelli.
In Campania pare che per pagare la tassa sui rifiuti, basti utilizzare un sacchetto, anche artiginiale, per l'immondizia e sia automaticamente obbligati a pagare.
Insomma o la spazzatura si nasconde oppure paghi per il solo fatto che la produci, indipendentemente dalla sua raccolta.
Un bel sistema.
Una volta c'era la "tassa sull'ombra", chissà che fine ha fatto. Ma sono convinto che esiste ancora, ha solo cambiato nome e look, ma c'è.
Io pago anche una tassa per lo spazio pubblico davanti al mio garage, cioè per la strada, che se non sbaglio venne realizzata con i cosiddetti "oneri di urbanizzazione", ma non ho diritto al passo carrabile: occorre una richiesta specifica e naturalmente si deve pagare un altro onere...
Al tempo di Mussolini, anche gli scapoli pagavano l'una tantum per rimanere liberi. A pensarci bene almeno quella, visti i continui aggravi di costi per le famiglie, e la politica demografica promossa dal regime, aveva un po' di senso:la libertà ha sempre un prezzo!
Ci credete voi? Io no.
Il primo magliaro d'Italia è lo Stato.
Nella sua veste di esattore è come i vecchi corsari alla Drake.
Cartelle pazze. Notifiche fasulle. Commissioni tributarie schierate dalla parte degl'impositori come si ricava dalle statistiche che confermano il disfavore delle sentenze nei confronti del cittadino contribuente.
Ad esser maligni, si direbbe che, altrimenti, non ci sarebbero risorse per le indennità da distribuire ai giudici tributari...
Eppure, se si pensasse che, ogni euro versato nelle casse pubbliche, dovrebbe servire per fornire servizi, i quali regolarmente o sono assenti o sono fortemente carenti, si ha la misura dello sfacelo e della rapida discesa verso una condizione di schiavitù, se è vero che, per almeno sei mesi l'anno, il lavoro svolto serve per pagare balzelli variamente denominati.
E balzelli fa rima, ahinoi!, con (presa per i) fondelli.
In Campania pare che per pagare la tassa sui rifiuti, basti utilizzare un sacchetto, anche artiginiale, per l'immondizia e sia automaticamente obbligati a pagare.
Insomma o la spazzatura si nasconde oppure paghi per il solo fatto che la produci, indipendentemente dalla sua raccolta.
Un bel sistema.
Una volta c'era la "tassa sull'ombra", chissà che fine ha fatto. Ma sono convinto che esiste ancora, ha solo cambiato nome e look, ma c'è.
Io pago anche una tassa per lo spazio pubblico davanti al mio garage, cioè per la strada, che se non sbaglio venne realizzata con i cosiddetti "oneri di urbanizzazione", ma non ho diritto al passo carrabile: occorre una richiesta specifica e naturalmente si deve pagare un altro onere...
Al tempo di Mussolini, anche gli scapoli pagavano l'una tantum per rimanere liberi. A pensarci bene almeno quella, visti i continui aggravi di costi per le famiglie, e la politica demografica promossa dal regime, aveva un po' di senso:la libertà ha sempre un prezzo!
Adesso, esaurita la fantasia e sperimentati tutti i marchingegni per spremerci come limoni, ci manca solo l'air tax ed abbiamo raggiunto il record dei primati.
Contro il Moloch insaziabile, non c'è che un rimedio: l'esodo .
Mi viene in mente un vecchio film, Exodus appunto. Se ricordo bene, raccontava il viaggio di un piroscafo stracarico di ebrei alla ricerca di una terra propria, la futura nazione israeliana. Una storia dolorosa ed immagini strazianti di migliaia di persone che fuggivano da paesi dove non erano considerati cittadini.
Finiremo così anche noi? L'amministrazione finanziaria ha le sembianze di un Satrapo insaziabile, che impone lo strozzinaggio ai più deboli ed onesti, ma sorvola su furbizie piccole e grandi.
E' la solita Italia descritta da Prezzolini nel suo "Codice della vita italiana", che divide i sudditti in furbi e fessi.
Un'amabile coppia di signori mi dice sul web che, in Indonesia, si vive da ricchi con 800 euro al mese.
E se fosse vero?
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