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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

mercoledì 6 agosto 2008

Protesti chi vuole


Avevamo ammirato la presa di posizione di Sarkozy e la sua intenzione di non essere presente all'inaugurazione dei giochi olimpici.

Poi, anche Lui è riuscito, con una giravolta, ad allinearsi e, tutti insieme, i paesi, cosidetti liberi dell'Occidente, saranno in mostra, in nome della fratellanza dello sport.


Quale fratellanza e quale sport?


Pura ipocrisia. I giochi sono un grosso affare economico e politico, checché ne dica il nostro comitato olimpico.


Si pensa veramente che la Cina si sia attrezzata per le Olimpiadi di Pechino in omaggio allo sport o per affermare di fronte al mondo la propria immagine di superpotenza mondiale in ascesa?

Andiamo. Ci vorrebbero meno sepolcri imbiancati e un po' più di coraggio nell'affrontare la verità, anche in ambito sportivo, dove un esame di coscienza serio ed approfondito proprio non guasterebbe, visti i casi atleti dopati, che anche da noi affiorano troppo frequentemente.


Forse qualcuno dei leader, invitati all'inaugurazione, accennerà timidamente ad un ma e ad un se, a favore del martoriato Tibet, un piccolo accenno, come un minuetto, per non perdere la faccia di fronte al proprio paese, ma poi tutto finirà in una bolla di sapone.


La Cina, comunque, avrà vinto e continuerà a dominare sui popoli oppressi oggi come ieri.
Ci vuole ben altro che un dito alzato all'ultimo momento per cambiare la politica di una potenza imperiale.
Ancora una volta sarà confermato l'antico detto, secondo cui C'èst l'argent qui fait la guerre.

Se anche il Presidente della Repubblica francese, oltre a Bush, saranno sul palco, che cosa potevamo permetterci noi, che vediamo contraffatti i pomodorini di Pachino dai cinesi ? qualcuno dirà.

Ed infatti.
Tutti c'inchiniamo, per ossequio alla realpolitik, come d'altronde fecero tutti alle Olimpiadi svoltesi in Germania in pieno regime nazista.
In fila perfetta.
Pechino 2008 vale Berlino del 1936.
Le coscienze dell'Occidente sono sopite, anzi sono in coma profondo.
E' bastato osservare com' è stata commemorata la scomparsa di Solgenitsyn in America ed in Europa per rendersene conto.

Un personaggio scomodo, che in maniera anche cruda ha saputo indicare i mali della nostra civiltà, in nome della tradizione religiosa dell'antica madre Russia, è solo una cattiva coscienza da tacitare in fretta.

Quello scrittore era diventato pazzo, insinueranno i bravi democratici...

Ma chi crede di essere questo vecchio paranoico, che osa - dopo esservisi rifugiato - criticare la nazione americana, ritenendola asservita all'economicismo, ponendola sullo stesso piano di assenza spirituale dell'antagonista sovietica, schiava del materialismo ateo?

E volete che gli Stati, dove vige un regime di libertà, s'impegnino a lottare per il Dalai Lama ed il Tibet, colonizzato da oltre un cinquantennio, dove si consuma un genocidio quotidiano?

Scherziamo?

Protesti chi vuole e che la Storia faccia il suo corso.

2 commenti:

Laura Dal Moro ha detto...

Siamo in tanti a protestare. Grazie per il banner. Lo sto diffondendo.
http://www.nuoveonde.com/blog/wp-content/themes/rinEDITED/images/psp_inglo_140x140.gif

Piero Sampiero ha detto...

Grazie a te, Laura.La tua voce si farà sentire ed altre seguiranno.