Sembra un insulto. Forse lo è.
Almeno se a pronunciare la frase è qualche vecchio nostalgico di Lega Ambiente,
la prima dura e pura associazione ecological- ambientalista del nostro paese.
Quella passata alla storia come la più implacabile, formidabile ed inespugnabile roccaforte dei cieli e mari puliti, prati verdi, cavalli galoppanti su ampie distese di arenili..., nata per fare la felicità di vecchi e bambini, quasi come i biscotti fatti in casa, o tutt'al più presso i Mulini bianchi della principessa Marina Doria.
Ho sentito Chicco a Raitre Scienza e sono rimasto sbalordito.Una metamorfosi simile chi l'avrebbe mai immaginata?
Io ricordavo il radicale doc, non chic, fondatore della suddetta Lega e ce ne era voluto del bello e del buono per assimilare la sua figura sbarazzina, da impertinente pierino, a manager del parastato, una volta che fu incoronato capo dell'Enel.
Intanto era irriconoscibile la sua voce: si era fatta maschia e perentoria, da basso, alla Nicola Rossi Lemeni, irridente ed insofferente nei confonti degli ambientalisti suoi ex compagni, trattati da poveri stupidi, incompetenti, ignoranti e ridicoli.
Poi, il suo dire era un infinito snocciolare di concetti scientifici, tecnologici e frasi apodittiche, sentenze senz'appello verso i trogloditi anti nucleari, gli analfabeti della tecnica moderna.
Alla fine dell'intervista, faticai non poco a comprendere il mutamento di specie, a rendermi consapevole di questa alchemica trasformazione del metallo vile, di venti o trentanni fa, nell'oro splendido e lucente di oggi.
Tutto al servizio del patto Berlusconi- Sarkò.
Confesso che, pur attribuendo al termine nuclearista lo stesso valore offensivo di fascista, pari cioè a zero di zero, questo non contribuisce a rendermi simpatica oggi la figura del boiardo elettrico, creato in vitro dalla partitocrazia imperante nella prima e, purtroppo, nella seconda repubblica.
Avvezzo a considerare certi carrozzoni frutto di accordi semi-mafiosi e le congreghe che li dominano come escrescenze purulente del sistema feudale tuttora dominante sulla democrazia autentica, la conversione quasi religiosa dall'oscuro fondamentalismo ecologista alla celebrazione devota del nucleare mi fa venire l'orticaria.
Io ricordo vagamente di aver votato sì al nucleare, quando questo era stramaledetto da tutti o quasi.
Ora mi sento in imbarazzo con i neofiti di rango, che ricordano vagamente i cari vecchi marrani, genuflessi più al Potere che alla Religione o alla Scienza.
Almeno se a pronunciare la frase è qualche vecchio nostalgico di Lega Ambiente,
la prima dura e pura associazione ecological- ambientalista del nostro paese.
Quella passata alla storia come la più implacabile, formidabile ed inespugnabile roccaforte dei cieli e mari puliti, prati verdi, cavalli galoppanti su ampie distese di arenili..., nata per fare la felicità di vecchi e bambini, quasi come i biscotti fatti in casa, o tutt'al più presso i Mulini bianchi della principessa Marina Doria.
Ho sentito Chicco a Raitre Scienza e sono rimasto sbalordito.Una metamorfosi simile chi l'avrebbe mai immaginata?
Io ricordavo il radicale doc, non chic, fondatore della suddetta Lega e ce ne era voluto del bello e del buono per assimilare la sua figura sbarazzina, da impertinente pierino, a manager del parastato, una volta che fu incoronato capo dell'Enel.
Intanto era irriconoscibile la sua voce: si era fatta maschia e perentoria, da basso, alla Nicola Rossi Lemeni, irridente ed insofferente nei confonti degli ambientalisti suoi ex compagni, trattati da poveri stupidi, incompetenti, ignoranti e ridicoli.
Poi, il suo dire era un infinito snocciolare di concetti scientifici, tecnologici e frasi apodittiche, sentenze senz'appello verso i trogloditi anti nucleari, gli analfabeti della tecnica moderna.
Alla fine dell'intervista, faticai non poco a comprendere il mutamento di specie, a rendermi consapevole di questa alchemica trasformazione del metallo vile, di venti o trentanni fa, nell'oro splendido e lucente di oggi.
Tutto al servizio del patto Berlusconi- Sarkò.
Confesso che, pur attribuendo al termine nuclearista lo stesso valore offensivo di fascista, pari cioè a zero di zero, questo non contribuisce a rendermi simpatica oggi la figura del boiardo elettrico, creato in vitro dalla partitocrazia imperante nella prima e, purtroppo, nella seconda repubblica.
Avvezzo a considerare certi carrozzoni frutto di accordi semi-mafiosi e le congreghe che li dominano come escrescenze purulente del sistema feudale tuttora dominante sulla democrazia autentica, la conversione quasi religiosa dall'oscuro fondamentalismo ecologista alla celebrazione devota del nucleare mi fa venire l'orticaria.
Io ricordo vagamente di aver votato sì al nucleare, quando questo era stramaledetto da tutti o quasi.
Ora mi sento in imbarazzo con i neofiti di rango, che ricordano vagamente i cari vecchi marrani, genuflessi più al Potere che alla Religione o alla Scienza.
Nessun commento:
Posta un commento