Come aveva già enunciato Mircea Eliade nel suo fondamentale saggio "Il sacro e il profano", la società moderna, avendo espunto il sacro delle società arcaiche, ha dovuto sostituirlo con le ideologie, che non hanno alcun pregio, ma servono bene allo scopo d'incrementare le nascite di asini a cui applicare i paraocchi e moltiplicare i soggetti blindati in chiusure mentali ermetiche, nella vana credenza di raggiungere, con la politica cosidetta politicante ( quella di basso conio, pedestre e deliquenziale, cinica e impastata di pregiudizi e superstizioni, parole d'ordine e banalità), "il paradiso in terra".
Pazienza. Occorre esercitare la compassione nei confronti di simili sventurati fanatici, che si comportano come gl'indiani d'america di fronte ai doni di palline di vetro dei conquistatori.
A costoro dedico una poesia religiosa di Thomas Merton, che cercava la verità e l'assoluto tra mille pericoli, ansie, incertezze, rendendosi conto che il cammino è arduo e irto di difficoltà (altro che slogan e ricette stregonesche, come quelle dei fondamentalisti d'oggi, i quali, mentre invocano" giustizia e libertà", sono pronti a realizzare un nuovo totalitarismo).
Ora, da buon laico, io ascolto ogni voce, ed anche le preghiere, che non sono più di moda, ma che aiutano a riflettere sulla vita, più dei comizi, urlati o no, dei partitanti.
Thomas Merton ebbe rapporti di amicizia anche con il Dalai Lama, il quale nutrì nei suoi confronti grande stima e profonda considerazione.
« Io, Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando.
Non vedo la strada che mi sta davanti.
Non posso sapere con certezza dove andrò a finire.
Secondo verità, non conosco neppure me stesso
e il fatto che penso di seguire la tua volontà non significa che lo stia davvero facendo.
Ma sono sinceramente convinto che in realtà ti piaccia il mio desiderio di piacerti
e spero di averlo in tutte le cose, spero di non fare mai nulla senza tale desiderio.
So che, se agirò così, la tua volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque io possa non capirne nulla.
Avrò sempre fiducia in te,
anche quando potrà sembrarmi di essere perduto e avvolto nell'ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei con me e so che non mi lasci solo di fronte ai pericoli. »
(Tomas Merton, Preghiere)
Pazienza. Occorre esercitare la compassione nei confronti di simili sventurati fanatici, che si comportano come gl'indiani d'america di fronte ai doni di palline di vetro dei conquistatori.
A costoro dedico una poesia religiosa di Thomas Merton, che cercava la verità e l'assoluto tra mille pericoli, ansie, incertezze, rendendosi conto che il cammino è arduo e irto di difficoltà (altro che slogan e ricette stregonesche, come quelle dei fondamentalisti d'oggi, i quali, mentre invocano" giustizia e libertà", sono pronti a realizzare un nuovo totalitarismo).
Ora, da buon laico, io ascolto ogni voce, ed anche le preghiere, che non sono più di moda, ma che aiutano a riflettere sulla vita, più dei comizi, urlati o no, dei partitanti.
Thomas Merton ebbe rapporti di amicizia anche con il Dalai Lama, il quale nutrì nei suoi confronti grande stima e profonda considerazione.
« Io, Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando.
Non vedo la strada che mi sta davanti.
Non posso sapere con certezza dove andrò a finire.
Secondo verità, non conosco neppure me stesso
e il fatto che penso di seguire la tua volontà non significa che lo stia davvero facendo.
Ma sono sinceramente convinto che in realtà ti piaccia il mio desiderio di piacerti
e spero di averlo in tutte le cose, spero di non fare mai nulla senza tale desiderio.
So che, se agirò così, la tua volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque io possa non capirne nulla.
Avrò sempre fiducia in te,
anche quando potrà sembrarmi di essere perduto e avvolto nell'ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei con me e so che non mi lasci solo di fronte ai pericoli. »
(Tomas Merton, Preghiere)
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