(I know not what tomorrow will bring... )
Ritorna in libreria "Il banchiere anarchico" di Fernando Pessoa, un racconto lungo, nel quale si rintracciano le idee principe dello scrittore e poeta portoghese, considerato tra i massimi del novecento.
Pessoa nacque anarchico, ma, nel corso della vita, dovette aggiornare la propria posizione libertaria di carattere assoluto, facendo i conti con la realtà, vale a dire con l'osservazione penetrante, lucida e pessimistica, della società e della natura degli uomini.
Pessoa nacque anarchico, ma, nel corso della vita, dovette aggiornare la propria posizione libertaria di carattere assoluto, facendo i conti con la realtà, vale a dire con l'osservazione penetrante, lucida e pessimistica, della società e della natura degli uomini.
Fino al punto di considerare il conservatorismo come la via più consona, per mantenere intatto e praticabile il proprio anarchismo delle origini.
Provando a rileggere le pagine del libro, si ricavano concetti difficilmente revocabili in dubbio anche per il tempo presente.
Provando a rileggere le pagine del libro, si ricavano concetti difficilmente revocabili in dubbio anche per il tempo presente.
Un breve esempio è dato dal seguente passo:
“Il vero male, l’unico male, sono le convenzioni e le finzioni sociali, che si sovrappongono alle realtà naturali – tutto, dalla famiglia al denaro, dalla religione allo stato. Si nasce uomo o donna – voglio dire, si nasce per essere, da adulti, uomo o donna; non si nasce, a buon diritto naturale, né per essere marito, né per essere ricco o povero, come non si nasce per essere cattolico o protestante, o portoghese o inglese”.
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