La Sardegna si rivolta contro la spazzatura importata dalla campania. E' un segno di egoismo, di mancanza di solidarietà, considerato che il cumulo di rifiuti rappresenta oggi l'Italia all'estero?
E' vero un assunto, al di là della tragedia ambientale ed umana che è sotto gli occhi di tutti. Non c'è unità nazionale.
Il nostro è un paese disunito, non tanto perché non c'è solidarietà per risolvere il grave problema di Napoli e della Campania, quanto perché non esiste oggi in Italia né il senso dello Stato (retaggio della destra storica post risorgimentale, definitivamente eclissatosi dopo la vittoria ed il consolidamento della partitocrazia ed il contestuale rafforzamento di quella "democrazia mafiosa", ben individuata, a metà degli anni sessanta, da Panfilo Gentile), né lo spirito comunitario (che resse fin dopo il miracolo economico, come lascito della civiltà contadina, fino alle soglie dell'attuale postindustrialismo).
Siamo una nazione sfilacciata e temo che il"federalismo sociale" possa fare ben poco, senza una seria riforma delle istituzioni e la selezione di una nuova classe dirigente, cui anche la riforma della legge elettorale potrà contribuire a formare in qualche misura.
Detto questo, mi pare di poter aggiungere che, in Campania ed in Sicilia e regioni limitrofe, la camorra, l'ndrangheta, la mafia, etc. comandino più spudoratamente che nelle regioni del Nord, dove un maggior rispetto della legalità sussiste, ma non è proprio esemplare, grazie al degrado causato dalla politica romana.
Chi potrebbe risolvere adeguatamente la situazione, mandando in galera i responsabili e risanando gradualmente la situazione disastrosa determinatasi in 14 anni di disinteresse?
Forse Antonio Di Pietro.
Prendetela pure come una provocazione, ma forse un Ministro "plenipotenziario", che affronti l'emergenza, con i metodi del Prefetto Mori, potrebbe reincarnarsi nell'ex magistrato di mani pulite, se gliene dessero la possibilità e lui volesse raccogliere la sfida, operando concretamente, anziché limitarsi ai proclami...