«E tali “rifugi contro l’inclemenza del tempo” paiono essere verosimilmente quei “covili d’uomini” ricavati dalle selve e contrapposti da Giambattista Vico alle “selve delle città”, alle città divenute selvagge, sì che appunto gli uomini che tali “covili” abitano vengono qualificati come selvaggi, come “omini salvatici”, “uomini dei boschi” — insieme abitanti della selva e “coloro che si salvano” —, dagli abitanti delle città inselvatichite”»
Giovanni Cantoni
Giovanni Cantoni
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