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'Io stesso sono un anarchico ma di un tipo diverso'

Mahatma Gandhi

martedì 15 febbraio 2011

La ripulsa della politica


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Gli ultimi sondaggi danno una percentuale di astensioni pari al circa il 25% . Ad essa vanno aggiunte le fasce di indecisi e di insoddisfatti, che fanno salire a circa il 40% il numero degli elettori contrari all'attuale situazione della politica, la quale si manifesta sempre di più come il dominio della partitocrazia e della casta di potere, composta dalla nomenklatura dei partiti e dalle varie sue propaggini, nei giornali, nelle televisioni, nell'industria, nelle banche, nei vari comitati d'affari, in tutti gli enti locali e nella miriade di società a conduzione pubblica o semi-pubblica e nelle persistenti corporazioni.

Altro che poteri forti.

Pare che l'Italia ormai sia attanagliata in una morsa, nella qualeélites a rovescio, minoranze che governano e lucrano alle spalle dei cittadini, costringono i ceti medi e deboli ad alimentare, con la crescente tassazione, un enorme

pachiderma, sempre più pesante, soffocante, impacciato, vorace e prepotente.

Guardiamo a quello che sta succedendo nella cosiddetta sociale civile.

A sostegno della maggioranza, una manifestazione di dubbie qualità intellettuali ed estetiche, che inneggia alle mutande per giustificare il premier.

Le donne in piazza in numerose città, anche all'estero, a protestare contro la legittimazione delle escort e il ruolo di protagoniste assunto, in molti casi, nella vita pubblica, senza un minimo di requisiti di credibilità.

La convention del nuovo movimento 'futurista', probabilmente destinato ad essere assassininato nella culla, per ambizioni individuali e personalistiche, in aperto contrasto con il tentativo di affidarne l'organizzazione a persone estranee ad incarichi parlamentari e prive di sinecure nei vari enti locali.

Il governo alla disperata ricerca di appoggi, nei meandri di Montecitorio, per puntellare un'attività semi-paralizzata, incerta indecisa, equivoca, ambivalente.

L'opposizione sparsa in varie correnti di pensiero, incapace di proporre un programma alternativo, dimostrare unità d'intenti, per realizzare le tanto declamate riforme istituzionali e dare respiro all'economia, al disagio dei gio

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vani, alla sofferenza di classi proletarizzate ed indigenti, divisa in lotte intestine tra leader ed aspiranti leader.

Questo è lo scenario penoso sotto gli occhi di tutti, con l'opinione pubblica afflitta da un sistema mediatico sempre più asservito al potere reale, in vista di piò o meno prossime elezioni generali.

Il vero obiettivo per i partiti è mendicare, barattare, comprare consensi dal cosiddetto popolo sovrano,il quale s'incarna pateticamente nella raffigurazione, data nel secolo scorso, ma ancora valida oggi da Podrecca e Galantara con la loro cxelebre rivista L'Asino, destinato inesorabilmente alle bastonature dei padroni del vapore.

Dove andremo di questo passo?

Nessuno può dirlo, ma è certo che i segnali negativi, provenienti dall'anti-politica, significano disgusto ed insofferenza verso ceti dirigenti preoccupati solo di conservare i propri privilegi, beffandosene del bene comune.

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